Partito dalla Tunisia era sbarcato a Lampedusa lo scorso 16 settembre per poi essere trasferito nel Centro per il Rimpatrio di Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia. Per sfuggire all'ordine di cattura internazionale, emesso dal Tribunale di Tunisi, alle autorità italiane aveva fornito false generalità. Ma dopo settimane di attività investigativa è stato rintracciato e individuato come appartenente ad una pericolosa e attiva cellula dell'ISIS: un cittadino tunisino di 25 anni, arrestato in queste ore dagli uomini della Digos di Venezia e Gorizia. Nel suo Paese è accusato di partecipazione ad associazione terroristica e atti di terrorismo. "Organico ad una cellula dell'ISIS che aveva il compito di effettuare, preparare e portare a termine attentati con utilizzo di ordigni esplosivi". Nel nostro Paese il venticinquenne non stava organizzando azioni terroristiche di alcun tipo, garantisce la Polizia di Stato. "Non ha avuto comportamenti che possano far desumere che l'Italia sia la sua meta finale. Di conseguenza non ha mai messo in atto alcun tipo di comportamento, per esempio cercare un lavoro o per esempio cercare di socializzare, per poterci far ritenere che l'Italia fosse la sua meta finale". Dopo la convalida dell'arresto da parte della Procura Generale presso la Corte di Appello di Trieste lo straniero è ora in attesa della decisione sull'estrazione.