“Grazie, Allah, per il COVID, che toglie i vizi a questa gente che sta impazzendo”, in un'intercettazione telefonica del 27 marzo scorso, quando l'emergenza sanitaria diventava pandemia, Nicola Ferrara 38 anni, originario di Bari e residente A Milano, arrestato dai Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Milano, era arrivato persino a ringraziare Allah per un virus che, per usare le parole intercettate, “è una cosa positiva, costringe le persone in casa e le tiene lontane dall’haram, dal peccato”. Ferrara, radicalizzato e legato all'Isis dal 2015, aveva creato una rete di affiliati sul web. È stato arrestato dopo un’indagine lunga ed attenta. Diffondeva il credo dello Stato islamico persuadendo i propri interlocutori ad unirsi al jihad, la Guerra Santa globale contro i miscredenti. Istigazione a delinquere aggravata dall’uso del mezzo telematico è l'accusa di cui dovrà rispondere visto che, abbracciando l'ideologia estremista di matrice salafita, per realizzare il proprio disegno criminoso utilizzava anche internet e i social media, come vedete da questi post, per condividere immagini e documenti audiovisivi di esaltazione delle azioni violente del Daesh con finalità di terrorismo internazionale.