Test rapidi nelle scuole, potrebbe essere questa la chiave per garantire la ripartenza in sicurezza a studenti, docenti e personale ATA. “Procediamo con giudizio e gradualità” sottolinea il Ministro della Salute Roberto speranza, lasciando intendere che, considerati i buoni risultati Ottenuti dal monitoraggio, entro fine mese potrebbe arrivare il via libera su scala nazionale. Certo, il tema è delicato perché se è vero che i test rapidi sono più economici veloci, è altrettanto vero che la loro attendibilità rispetto al tampone naso/faringeo al momento si attesta attorno a un 85 %. “Performance”, sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità, “destinate comunque a migliorare dato che questi test sono in continua evoluzione tecnologica”. I vantaggi potrebbero essere molteplici, a partire da uno screening molto più rapido di docenti e studenti per decidere chi può restare a scuola e invece chi deve andare a casa. Tutto questo mentre il ministro Azzolina chiede agli studenti dai 14 anni in su di utilizzare l’App Immuni, tutto questo mentre il Governo ha previsto congedi straordinari o smart working per i genitori di figli minori di 14 anni costretti alla quarantena obbligatoria, avendo un figlio risultato positivo. Altro capitolo quello delle mascherine, con il CTS che sottolinea “La priorità sarà data a quelle chirurgiche. Se non fossero disponibili, nulla vieta agli alunni di utilizzare anche quelle di stoffa personali e lavabili. E intanto cresce l'ansia delle famiglie in vista della riapertura. Secondo un rapporto Save The Children, basato su un'indagine realizzata da Ipsos tra il 4 e il 18 agosto quasi 7 genitori su 10 non avevano ricevuto comunicazioni dalla scuola su nessuna delle modalità organizzative e sulle norme comportamentali per il rientro, mentre solo un genitore su 4 sapeva se la classe del proprio figlio sarebbe stata divisa in gruppi o meno.