Per ora l'idea di poter diagnosticare l'infezione da Covid-19 con un test salivare rapido simile al test di gravidanza, rimane una chimera. L'istituto Spallanzani ha annunciato di aver messo alla prova due test salivari su cui si riponevano molte speranze, ma ha concluso che non sono utilizzabili in contesti di screening rapido. Quindi niente soluzione al momento per studenti e professori che devono entrare in classe, né per chi spera di poter salire su un aereo in sicurezza. Uno dei due test verificati dallo Spallanzani, mostra un'affidabilità pari a quella del classico tampone, ma richiede l'uso di laboratori specializzati e attrezzati. Bocciato invece il secondo test, quello cosiddetto a saponetta, che avrebbe dovuto essere una specie di tampone fai da te con risultato immediato. Alla prova in laboratorio, il test ha rilevato la presenza del virus solo nel 10% dei campioni che risultavano positivi al classico tampone. Si dicono vicini al traguardo invece all'università dell'Insubria, dove già da mesi è stato completato l'iter di sperimentazione scientifica. Il test funziona ma non è ancora commercializzabile, manca il dispositivo diagnostico in cui inserirlo, che dovrà essere validato dal Ministero della Salute. Negli Stati Uniti sono cinque i dispositivi di questo tipo, approvati con procedura d'urgenza dalla Food and Drug Administration, ma tutti i test, necessitano di analisi di laboratorio. In Israele se ne sta sperimentando uno che dovrebbe costare circa 25 centesimi e richiede un dispositivo da 200 dollari per la lettura dei risultati. La Francia ha dato l'ok all'uso di test salivari, ma solo su chi presenta sintomi. La diagnosi precoce e immediata per gli asintomatici sembra essere ancora lontana.