Bentornate, bentornati allora state seguendo Timeline, terza parte in cui ci occuperemo di salute, visto che una bambina di appena 19 mesi in questi giorni è stata ricoverata in rianimazione all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze per una forma gravissima, di morbillo, la piccola non era ancora stata vaccinata, ma la famiglia era partita per un viaggio nel sud est asiatico e al ritorno in Toscana è arrivata prima la febbre, poi c'è stato un peggioramento, è arrivata la polmonite e alla, è stata ricoverata questa bambina ed è stata intubata in terapia intensiva. Per fortuna poi le cose sono andate, per il meglio, la bambina è migliorata fortunatamente, ma è è evidente che si accende qui un grande tema, che è sempre quello di cui abbiamo parlato tantissimo durante l'epoca del Covid, che è quello della necessità, um dell'importanza del vaccino e per farlo abbiamo, um convocato Fabrizio Pregliasco, professore di igiene generale ed applicata all'università di Milano, a cui do il bentrovato, Professore, bentrovato. Un piacere, un piacere essere ancora con voi. Eccoci qui, allora professore, va detto che i genitori di questa bambina um di Firenze non sono nemmeno Novax, semplicemente avevano rimandato il vaccino pensando non fosse poi così importante. Da parte loro, dunque, come dire, un errore, anzi un grave errore di sottovalutazione. Sì, un errore strategico e che per fortuna non ha determinato effetti disastrosi, come purtroppo capitava nel passato e e, perché la m- il morbillo effettivamente è una malattia che nella mia generazione da ultrasessantenne, ce la siamo fatta tutti. Però bisogna ricordare uno a 100 ha problemi di polmonite, uno a 1000 encefaliti, uno a 100000, panencefalite sclerosante subacuta. E soprattutto quando contratta in tenera età nei piccoli, può determinare e sta determinando ancora nel mondo um effetti pesanti, e um casi appunto di decessi. Quindi una patologia che ancora oggi viene considerata banale, um ma purtroppo sui grandi numeri si vedono e si cominciano a vedere degli effetti pesanti di salute proprio perché un calo. La copertura vaccinale, non solo in Italia, e ancora in parti del mondo, purtroppo una malattia che che gira, più o meno indisturbata, stanno facendo rivedere ciò che, negli ultimi decenni um non vedevamo, cioè quei casi più gravi, relativamente rari appunto, ma comunque um impres- im- impressionante. Perché il morbillo in particolare? Perché è particolarmente grave, l'effetto che comporta o perché vediamo una particolare diffusione, una recrudescenza particolare? Insieme alla varicella, ma al borbillo ancor di più è la malattia e sono le malattie più contagiose. Si trasmette per via respiratoria, insomma, l'abbiamo capito, l'abbiamo imparato col Covid, quindi di difficile controllo, ma soprattutto con una contagiosità elevatissima. Il ricordo appunto del Covid che ci diceva che l' R0, cioè i casi secondari nel Covid, erano, um 2 3, quindi tre casi secondari per un caso indice, per il morbillo sono 12, 15 casi e appunto, chi è più avanti con l'età si ricorda come questa malattia arrivava in una scuola, in una classe e tutti si era colpiti. Poi per due tre anni in quel territorio, le persone sostanzialmente poi tutte protette, um vedevano si determinavano una riduzione dell'infezione, ma quando arrivavano i nuovi ragazzi, soprattutto ap.in comunità, nell'ambiente, alle. Si um riapriva. Un tempo poi le nonne erano molto, um come dire, concrete e e spesso, come è accaduto anche per me, insomma, si cercava di risolvere il problema perché davvero essere suscettibili, non vaccinati, um a contatto anche per pochi minuti con un malato clinicamente evidente o anche purtroppo nella fase di incubazione è praticamente appunto una garanzia di di esserne contagiati. allora Adesso ci siamo occupati di più del morbillo, ma aumentando e come dire, allargando un po' il quadro, occupandoci dei vaccini in generale, è entrata in studio, Roberta Giuili, che ci rappresenta un po' il quadro della situazione vaccini, attenzione soprattutto dal punto di vista pediatrico in Italia. Roberta. Sì, buon pomeriggio Luigi, a te e al tuo ospite, dopo vi farò vedere anche i dati sul morbillo perché tra l'altro parla di dati veramente in crescita. Partiamo da rifare l'elenco di quelle vaccinazioni pediatriche che nel nostro paese sono obbligatorie e ricordiamo gratuite e sono queste 10. Sono quelle che i bambini devono ricevere soprattutto nei primi mesi di vita e spesso cosa succede? Che in quei casi vengono subito raccomandate anche queste quattro quindi quelle contro il meningococco. cocco e ruotavirus e in quel caso quindi spesso proprio nello stesso momento in cui ricevono le vaccinazioni obbligatorie ricevono anche quelle raccomandate. Ricordiamo tutte gratuite. Per questo noi abbiamo preso ad esempio la polio, quindi il vaccino contro la polio nei bambini di due anni, quindi in quel periodo in cui appunto è più facile ed è obbligatorio appunto che lo ricevano per mostrare questo piccolo scarto dal 2022 2023, quindi l'ultimo dato registrato del fatto che siamo scesi leggermente sotto il 95%, che è, una soglia importante perché è quella stabilita dall'OMS come soglia da rispettare proprio nelle vaccinazioni pediatriche. Altro dato è quello che ci fa vedere come, in quelle fasce di età in cui i bambini dovrebbero ricevere per la polio dei richiami, quindi cinque sei anni e l'adolescenza, abbiamo messo 15 16 anni perché sono, I dati a disposizione, questa percentuale di copertura vaccinale vada ancora a scendere. um Se andiamo a vedere invece la situazione meningococco, quindi una vaccinazione che abbiamo detto non è obbligatoria, ma è comunque molto raccomandata, la media è molto più bassa, siamo sotto l'ottanta percento e poi la cartina ci mostra. Differenze regionali molto evidenti, differenze che ricordiamo ci sono un po' in tutte le vaccinazioni in questo caso, abbiamo preso ad esempio quella contro il meningococco um B e quindi al sud. Sono un po' più chiare perché ci sono stati meno vaccini, mentre invece um al nord la copertura vaccinale è più alta, le regioni sono più scure. um Abbiamo scelto un dato per fare un confronto con altri paesi dell'Europa e c'è un dato interessante perché il Portogallo, um batte un po' tutti, anche noi, anche l'Italia che siamo sotto il 95 percento per l'epatite B, e parliamo di bambini di un anno e soprattutto in Portogallo non ci sono vaccini obbligatori, quindi evidentemente c'è. Comunque una forte campagna di informazione comunque per farli. Anche in Germania, Spagna sono pochissimi vaccini obbligatori e in Germania tra l'altro proprio nel 2020 è stato introdotto il vaccino obbligatorio contro il morbillo. E questo è interessante rispetto al discorso che stavamo facendo proprio perché in Europa, questi sono gli ultimi dati disponibili, i casi sono schizzati dal 2023 al 2024, vedete con questa barra, che cresce tantissimo, siamo da sotto i 4000 casi a oltre 35000. A te Luigi. Avete capito la situazione dunque qual è? Professore, non sembra un periodo molto favorevole per i ma- i vaccini, ma come mai c'entra anche il Covid, secondo lei? Ma allora di sicuro nel periodo Covid i bambini e i genitori, insomma hanno avuto difficoltà anche a eseguire le vaccinazioni ed è per questo no, il calo che si è visto um ben descritto, riguardo ai richiami polio e quindi alla copertura per la polio. Di sicuro, veniamo da un periodo in cui la vaccinazione è stata prospettata in modo pesante, a mio avviso, In quel momento era necessario però sicuramente anche le modalità con cui è stata prospettata, cioè l'obbligatorietà per molte categorie, ha creato, come dire, un punto um di difficile, no, e e equilibrio fra la libertà individuale, l'interesse della della comunità. Però appunto, i vaccini in Italia sono obbligatori. in particolare per la popolazione pediatrica dal 1936. Quindi si è sempre in qualche modo in Italia evidenziata questa modalità di proposta. Di sicuro è è più triste rispetto a quella, quella che vogliamo e e anch'io stesso ritengo sia necessario una, coinvolgimento, un consenso, um diciamo così di collaborazione co- tra le istituzioni, il medico, E i vaccini e um il il paziente, anzi in questo caso la persona sana o il bambino. Però è un punto che um um le discussioni esagerate, le fake news, in particolare concentrate sul vaccino Covid, in qualche modo hanno, come dire um avuto uno strascico e un effetto collaterale su altri vaccini. Però il mor- per esempio il vaccino del morbillo, è stato già a anche in epoca pre- um Covid. colpito da fake news, micidiali proprio veramente anche collegate ad alcuni medici che hanno fatto studi falsi, per dimostrare una correlazione con l'autismo e quindi in quegli anni già um ci fu questo spavento. Purtroppo Kennedy Junior sta ri- rinfocolando questi questi dubbio di Kennedy Junior è il ministro della Sanità negli Stati Uniti. Esatto esatto e che purtroppo lo si sapeva e sta attuando una serie di interventi a mio avviso, um di negativi verso l'approccio vaccinale, quindi ovviamente da un, da un palco molto rilevante e e quindi no, è um un momento di, di di di difficoltà, direi proprio per la prevenzione e per l'approccio vaccinale che è sempre di per sé molto, difficile perché lo dico spesso, um quando abbiamo un mal di denti feroce, un mal di testa feroce ingurgitiamo un farmaco, ma ne abbiamo un effetto immediato diretto noi, i casi rari e ci sono per anche farmaci banali di enorme ampio uso, um si vedono però abbiamo una relazione causa effetto diretta e ci soddisfa e lo suggeriamo alla zia Maria um di fare così come noi. invece è un qualcosa che dobbiamo fare mentre si è sani e quindi ci dobbiamo in qualche modo affidare alle ricerche scientifiche e ai dati che ne avvantaggiano il vantaggio però non concreto, non diretto come quello di un farmaco nel momento della malattia. Colpisce molto, mi ha colpito prima dai dati che ci ha rappresentato, ci ha fatto vedere la nostra Roberta Giuili il dato sul Portogallo perché abbiamo visto che, Relativamente all'epatite B, il Portogallo è il paese in Europa che ha la maggiore copertura vaccinale. E la cosa interessante è che lì non c'è l'obbligo di vaccino, quindi vuol dire che quel 98 e passa per cento è rappresentato da persone che scelgono volontariamente di fare il vaccino. allora, e qui chiedo il parere del Professor Pregliasco, um cosa pensa della possibilità che magari um si um come dire spinga un revival, um dell'idea del vaccino, togliendone l'obbligatorietà. Può sembrare un paradosso, però, per esempio l'esperienza del Portogallo dimostra che, può anche funzionare. Ma io credo appunto che tolga quella quell'aspetto che nel passato, no, um era, come dire un impo-, è stata un'imposizione, lo è ancora per certi versi, che um che invece porti inve- a una coinvolgimento più diretto e una a una fiducia dei dei cittadini. La stessa legge Lorenzin del 2017 peraltro che aveva, rimarcato e rimesso in linea quei vaccini obbligatori che sono stati descritti, a- aveva ribadito che questa, Obbligatorietà doveva essere qualcosa di passaggio, di valutazione. Poi purtroppo il Covid si è inserito malamente in un percorso che io dico e concordo, um anche con lei, con con con chi ha questa diciamo um approccio di arrivare a una raccomandazione, una raccomandazione che io spero in qualche modo, sopiti questi questi aspetti negativi che purtroppo però alcune parti della politica appunto. Come Kennedy negli Stati Uniti rinfocolano a mio avviso in modo del tutto ingiustificato rispetto a valutazioni di efficacia consolidata su scala mondiale, e così come di sicurezza per ragioni elettorali e di consenso politico insomma questo è un po' normale nel gioco della politica. Professore, giacché um la lascio con questa domanda, giacché l'ha ha citato il Covid, um una curiosità, ma gira ancora il virus? Sì, il virus diciamo è molto più buono, ci sono queste varianti sottovarianti della Omicron che è più buono, boh gro- grossolanamente descrivendolo, però può far male e fa ancora male a soggetti fragili, a soggetti con comorbilità, cioè con più patologie contemporanee. E purtroppo um un elemento che per loro è importante, quindi non più per tutti, come era stato prospettato. all'inizio con la problematica di rischio di diffusione, per i soggetti fragili a rischio va visto come, un appuntamento annuale da far combaciare con l'appuntamento alla vaccinazione antinfluenzale, in modo da far sì che questo virus che rimarrà con noi in questa fase sta un po' risalendo, e anche qui dico che dobbiamo aspettarci una diffusione come le onde di un sasso in uno stagno, che effettivamente stanno. Degradando rispetto a quelle ondate che abbiamo subito nel passato, ma, per cui dovremo comunque convivere con un virus di capito il consiglio del professor Pregliasco è per le persone più fragili, quindi per gli anziani, per le persone che hanno magari, malattie importanti eccetera, il consiglio è quello a settembre, ottobre, novembre di fare sia il vaccino dell'influenza che quello del Covid, giusto? E. Esattamente e poi per loro eseguire ancora il test Covid, perché per le persone molto più fragili, c'è un f- un farmaco um per uso orale Paxlovid, che può essere usato proprio per ridurre quegli effetti pesanti che ormai non ci sono praticamente più nel giovane e nell'adulto, ma nel grande anziano ci sono e quindi oggi abbiamo anche una terapia antivirale specifica da adottare al momento. Grazie, è sempre un piacere parlare col professor Fabrizio Pregliasco a cui um do appuntamento ad una prossima occasione. Alla prossima professore, grazie ancora. Arrivederci, arrivederci a tutti. Restiamo in tema salute perché il 21 di giugno, quindi fra qualche giorno, si celebra la Giornata nazionale contro le leucemie, i linfomi e il mieloma e per parlarne abbiamo invitato Giuseppe Toro, che è presidente dell'AIL, cioè l'Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma. Bentrovato Presidente. Buongiorno, buongiorno a voi e grazie dell'invito. Allora lo lo slogan che avete utilizzato per questo 21 di giugno è per combattere i tumori del sangue, un giorno non basta, ma può fare molto, il che spiega il perché porre attenzione a questo 21 di giugno, come ogni anno peraltro. Ma c-. Certamente guardi, ho assistito con molto interesse al servizio precedente, anche perché il nostro fondatore assieme ad altri personaggi della società civile. 56 anni fa per l'appunto fu proprio Sin, il padre, il padre della polio vaccino si interrogarono 56 anni fa davanti ad una patologia che seminava solamente morte. Oggi oggi dopo 56 anni il panorama grazie a Dio ha completamente cambiato. Oltre il 70% delle delle patologie leucemiche trovano, trovano o la guarigione o trovano una cronicizzazione che consente con con regolari controlli e farmaci appropriati di potere portare avanti una vita, una vita tranquilla. Quindi oggi noi celebriamo soprattutto il fatto che la la i dati a nostra disposizione sono dei dati incoraggianti e che ci danno speranza. E tutto questo grazie ai nostri ricercatori, grazie agli studi che vengono fatti in questo settore e in particolare al contributo degli italiani che sono tra i migliori al mondo e che consentono al nostro Paese di avere un'assistenza sul fronte dell'ematologia assolutamente di prima qualità. Presidente, di ematologia ultimamente si parla molto, credo che sia anche un ambito di ricerca, in cui ci sono anche grandi investimenti, probabilmente uno di quelli in cui si investe di più, almeno in questi ultimi anni. A che punto siamo con la conoscenza dei tumori del sangue e con la ricerca per sconfiggerla? beh Guardi la la ricerca in ematologia è una delle ricerche più fini e più e più ricercate perché la la ricerca ematologia dà effetti non solamente in ematologia, ma anche, ma anche in altri campi. Quello che noi oggi, oggi vogliamo vogliamo sottolineare con questa giornata che poi voglio ricordare è sotto l'egida del Presidente della Repubblica, quindi. Molto molto seguita dalle dalle istituzioni e l'importanza di sostenere la ricerca. Veda, ah e le spende oltre 2000000020000000 l'anno in progetti di ricerca, in sostegno agli ospedali, in sostegno ai reparti di ematologia, ai laboratori e altro, perché è solamente dalla ricerca che possiamo avere quelle risposte che ci consentono di poter arrivare. ai risultati che abbiamo che abbiamo appena appena accennato. Quindi non bisogna fermarsi. E a questo punto volevo anche dire che, um le istituzioni fanno la loro parte, ma se non fosse per la società civile che ci è vicina con generosità, con interesse, proprio a premiare lo sforzo dei ricercatori, probabilmente il 50% di questi risultati non sarebbero possibili perché, i bisogni sono veramente tanti e le esigenze della ricerca che vanno dal personale, dalle apparecchiature più moderne, a tutte le attività che giornalmente vengono svolte sono veramente tante e non sempre le istituzioni sono all'altezza di dare queste risposte. Presidente, prima di salutarla così facciamo rivedere anche il manifesto. Mentre vediamo il manifesto dia lei l'appuntamento per il 21/06 anche Chiedendo allora a chi ci ascolta, um che cosa può fare per abbiamo parlato, abbiamo parlato della ricerca, ma AL è conosciuta nel territorio nazionale per tutti i servizi, che porta avanti, dalle case Aile, all'assistenza domiciliare, ai viaggi solidali, alla navetta e soprattutto al servizio psicologico. Ma c'è un'altra cosa che a cui noi che a noi sta a cuore è il dialogo. con i pazienti e il dialogo con l'opinione pubblica, che noi portiamo avanti sempre col numero con il nostro numero verde. In particolare il 21, questo numero verde sarà impreziosito dalla presenza di una quarantina di ematologi italiani tra i più importanti che risponderanno, a tutte le domande, le curiosità, le esigenze dei nostri pazienti. ecco Questo che vediamo 8226524, giusto? Prego? È quello che abbiamo appunto, è il numero che vediamo adesso. Bene. Grazie allora a Lil per l'impegno che ci mette per la lotta contro le leucemie, grazie al suo presidente, a Giuseppe Toro e alla prossima presidente in bocca al lupo per questo 21 di giugno. Grazie a voi. Bene, chiudiamo qui con Timeline, vi ricordo che dopo la pausa ci sono i nuovi aggiornamenti di Sky TG 24. Io ringrazio Federico Sisimbro e Milo D'Agostino per aver curato con me questa edizione di Timeline e vi auguro una buona giornata. Arrivederci a tutti. .