Timeline, la prima prova della maturità 2025

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1 mese fa

cosa ti aspetti per domani? Ma non so cosa sperare perché. Vabbè, speriamo speriamo ne esca il più facile, ma forse mi aspetto Seneca. Seneca parlare. Sento quinciliano, in realtà non andrebbe troppo male perché lo so bene, però in realtà il più facile è Seneca, quindi speriamo Seneca. Va bene ecco. Va bene anche la seconda giornata ragazzi, grazie Carola. allora Intanto io ho una curiosità per il professor Pievani, um professore um lei um ha un figlio maturando e adesso quindi non posso non chiederle, visto che ha finito sicuramente da un'ora um che traccia ha scelto suo figlio? allora mi giunge notizia che ha scelto la mia traccia, il che mi lascia molto perplesso ha combinato, forse ha prevalso la paura e quindi ha scelto un tema che conosceva probabilmente, per osmosi, se non altro. Bene, interessante, sarà interessante sapere anche quello che quello che le dirà, insomma, che impressione, come si è sentito anche lui no nel leggere, um una traccia del suo papà. um. in realtà devo dire che non era non era non mi sembrava semplice la sua traccia, cioè allora per chi appunto non ha letto con precisione un quarto d'era geologica di celebrità, un testo che era apparso su una rivista trimestrale che invitava a riflettere sul peso dell'impatto umano sul pianeta e quindi connesso diciamo anche ai temi ambientali che sono temi che I giovani di oggi affrontano e sentono um propri, um però, visto che um veniva chiesto a questi ragazzi di um esporre anche proprio delle soluzioni, no? um C'erano cioè vedo rischi anche di di di cadere in banalità o di, um provare a a a mettere sul banco soluzioni, che devo dire neanche i politici riescono a a trovare. Sì, è vero, sono d'accordo. Era una traccia difficile anche per come è stato tagliato il testo, perché fa riferimento a una scoperta scientifica, il fatto che si è scoperto nel 2000:20 che il peso di tutte le cose umane ha superato il peso di tutti gli organismi viventi, che è impressionante, no? Ed è un modo concreto. Per capire che cos'è l'antropocene, quindi immagino l'abbiano scelta per favorire quegli studenti, diciamo particolarmente motivati ai temi ambientali. Ce ne sono tanti per fortuna di ragazzi con questa attitudine oggi, um E che permetto permette anche di dare uno sguardo evolutivo, no, a quello che accade, quindi allargare un pochino la prospettiva su quello che sta succedendo rispetto al tempo profondo. Un quarto d'era, um di celebrità è una citazione di Warhol modificata perché noi tutto sommato siamo una specie molto giovane, e e nel poco tempo da cui siamo nati ne abbiamo combinate già di tutti i colori. Eh già, e chissà dove arriveremo. um Va bene allora vengo da Riccardo Maccioni. Intanto le voglio chiedere, come si è sentito questa mattina nel sapere che un suo testo apparso su Avvenire nel 2024 um era tra le tracce. Sono rimasto molto stupito e anche onorato per per l'accostamento perché il mio rifle- riferimento era accanto a delle tracce. um Di giganti letterari, oltre che di esimi professori, um di un gigante come Pasolini, Tommasi di Lampedusa, quindi diciamo innanzitutto lo stupore. E poi anche insomma un po' di di soddisfazione, è inutile negarlo insomma. Certo allora ricordiamo che il testo al quale appunto facevo riferimento è questo sul rispetto. um Il titolo diceva rispetto è la parola dell'anno per tre cani, quella del 2024, infatti il testo era apparso a dicembre del 2024 su avvenire, um e serve per respirare. In che senso? Serve per respirare perché il rispetto crea legami. um si basa sulle relazioni tra le persone e se si vuole costruire una società diversa, se si vuole, um costruire e recuperare anche la propria umanità, bisogna partire dal rispetto o comunque bisogna fare leva sul rispetto. E se allora si costruisce, se si realizza una società diversa si respira anche aria nuova. E in questo senso il rispetto è uno strumento anche di respirazione buona, positiva, di aria nuova, di aria pulita. um Leggevo insomma, tra tra i commenti di qualcuno che diceva che non c'erano le tracce di attualità che hanno a che fare con la guerra o con i femminicidi. Però in realtà questa traccia mi sembra centralissima, cioè parlare di rispetto ci porta a parlare della mancanza di rispetto che è alla base, ad esempio delle violenze, noi, um Insomma le cronache quasi quotidiane ci portano a parlare di di violenza tra minori, di violenza contro le donne, quindi, in realtà vedremo però secondo me anche questa è una traccia molto scelta dai ragazzi. Ma è una traccia che fa riferimento anche alla necessità, secondo me di disarmare le parole. le parole riflettere anche proprio sulle parole che non sono mai neutre. Le parole non sono neutre, un linguaggio che forma che plasma. Assolutamente. Poi le parole sono da abitare, sono dei luoghi da abitare. E quindi se noi cominciamo a disarmarle, le nostre case, i luoghi in cui viviamo, in cui abitiamo diventano dei centri di costruzione di vita diversa. In questo senso sì, um anche usare delle parole disarmate, è un modo per um cercare di non armare poi anche fisicamente le persone. E in questo senso sì, il rispetto è uno strumento, lo strumento che ci permette per esempio di guardare negli occhi le persone. Quando noi conosciamo le persone da vicino, quando mettiamo al centro la persona diventa anche più facile costruire la pace diventa sicuramente più difficile. um Co- fare la guerra, perché le persone non sono più numeri, ma sono esseri viventi che tu vedi e oltre diciamo il primo grado di superficialità ed entrare più in profondità. Professor Schettini um che ne dice di queste tracce? E io quando ho ascoltato con grande um interesse quello che avete detto finora perché, c'è tanta attualità in entrambe le tracce che abbiamo, che avete commentato proprio ora, quella sull'impatto, Umano, io sono disperatamente in giro alla ricerca di attenzione da parte dei ragazzi, specialmente nell'ultimo periodo, per parlare di quanto vorace e di quanto energivora sia diventata questa società e di quanto l'impatto umano stia schizzando, esponenzialmente. cioè dico disperatamente perché, veramente voglio che i ragazzi si concentrino su questa cosa. Noi abbiamo l'introduzione, ecco mi auguro che qualche studente, qualche maturando abbia parlato dell'impatto dell'intelligenza artificiale, che da un punto di vista dell'energia stiamo avendo. Voi immaginate che ogni volta che si utilizza l'intelligenza artificiale, noi consumiamo un botto di energia e certe viene interrogato. centinaia di 1000000 di volte al giorno l'intelligenza artificiale e certe volte viene interrogata per fesserie, per produrre cose assolutamente inutili. Quindi, quando si parlava un attimo fa di impatto umano, questo apre un mondo, anche da un punto di vista dello sviluppo di un tema, da un punto di vista culturale e tecnologico. Sulla parola rispetto, voglio dire, giusto un paio di cose molto molto belle. um il rispetto fa rima con conoscenza. e questo mondo um sta prendendo una direzione molto pericolosa. um Perché L'avvicendarsi di figure um importanti a livello mondiale che ci stanno governando e che abbandonano, i diritti umani e che dicono ignorate il ignorate la diversità, perché altrimenti io non vi finanzio. Questo fa molto male. Fa molto male per noi adulti sentire questo, perché i nostri figli dovrebbero crescere in un mondo migliore. Quel tema sul rispetto si collega molto a quello a un eventuale sviluppo appunto sulle guerre che stiamo. Io non sono contento che da un lato non ci sia stato un tema, che abbia chiamato i giovani a parlare di guerra, perché siamo veramente um rattristati di dover vivere un mondo nel quale dobbiamo attraversare ancora a livello culturale le guerre, che devono essere necessariamente risolte proprio cercando di essere quanto più acculturati possibili, quindi quanto più capacità. Vedremo, mi piacerebbe poi ascoltare un po' la voce di qualche ragazzo che ha sviluppato proprio certo noi intervisteremo insomma e e vedremo un po' che cosa che cosa hanno fatto in queste in questa prima prova. um Professor Piovani, um volevo chiederle, le piacerebbe ricevere qualche scritto a parte quello di suo figlio di chi ha scelto la sua traccia? Sarebbe curioso. Molto. Mi piacerebbe molto, ma non s- non solo per una questione di curiosità, come si diceva poco fa, ma per una questione proprio di merito, cioè, um questi sono i nostri diciottenni, sono i ragazzi che quando si laureeranno troveranno un pianeta più caldo, forse di due gradi o poco meno, cioè vivranno in un mondo, Diverso. Sono nativi climatici, noi in questa crisi ambientale ci siamo finiti dentro, l'abbiamo metabolizzata, a volte la neghiamo, loro invece ci sono nati dentro, quindi pensano diversamente da noi. Io lo vedo tante volte quando vado nelle scuole, quindi leggere, la loro interpretazione di una traccia sulla crisi ambientale è fondamentale perché ti fa capire il loro punto di vista e come anche noi quando raccontiamo queste cose, Dobbiamo eliminare ogni moralismo e paternalismo perché ricordiamoci che noi stiamo dando, st- a questi ragazzi un debito ambientale, stiamo consegnando loro un mondo difficile, e loro dovranno trovare le soluzioni per venirne fuori. In fondo non era mai successo così, almeno, dal secondo dopoguerra in poi, quindi è un tema fondamentale anche di rapporto tra generazioni, dobbiamo essere onesti, e allearci, parlarci per trovare delle soluzioni per venirne fuori, perché noi abbiamo creato il problema, Quando io ne parlo a loro di solito mi dicono sì sì grazie professore, la diagnosi è chiara, adesso noi dovremmo trovare le soluzioni ed è un atteggiamento pragmatico che mi piace molto. Quindi sono molto interessato è molto interessante e così com'è insomma, il tema che diceva delle del rapporto tra tra le. Generazioni in realtà è è è un tema molto complesso e lo vediamo anche rispetto a tutto quello che, um ruota diciamo intorno alla scuola e ai temi connessi alla scuola. allora Noi abbiamo chiesto, anche un parere su queste prime tracce della prima prova all'Accademia della Crusca, um lo ha fatto per noi Chiara Caleo, sentite? Tracce per tutti dal messaggio ispirato di Borsellino al rispetto, social e indignazione o riflessione sulla tecnosfera che minaccia gli equilibri naturali, tra la storia degli anni 30 o le sorprese letterarie di Pasolini e Tommasi di Lampedusa, per gli esperti della Crusca, quelli usciti. sono tutti temi di grande attualità. Pasolini è il cinquantenario della morte, quindi forse un'occasione per riflettere ci poteva essere, ma per le tracce di letteratura c'è sempre un pochino questo problema che vanno su autori del pieno 900. Ai quali, nonostante le indicazioni ministeriali, spesso non si arriva. Quanto a Tommasi di Lampedusa, è un romanzo che mette un pochino insieme la tradizione verista, la tradizione decadente, um ci sono delle battute fondamentali, no, come è necessario che tutto cambi perché non cambi nulla, quindi ha segnato certamente anche la cultura del del dopoguerra. Lei tra queste tracce quale avrebbe scelto? Sono indecisa tra due tracce, quella tratta dal libro di Pierre Brandon. sul trentennio del 900 che ha portato, ahimè, insomma conseguenze terribili per l'Europa, per il mondo intero, oppure forse quella sui social che sono un veicolo di indignazione che rimane però confinato a pochi momenti e non incanala questa indignazione. nella giusta protesta. E lei professore tra le tracce e quale avrebbe scelto? Oggi avrei scelto Pasolini perché appunto è un autore di cui poi mi sono occupato e chiamo particolarmente in quello che ero allora una giovane che affrontava la maturità, molto probabilmente il brano di Tomasi di Lampedusa. Chiara Caleo Schetti G24, Firenze. Riccardo Mazzoni, posso chiederti che ricordo hai del tuo esame? Ma io ho un ricordo soprattutto dell'orale, perché c'è un particolare curioso, io ho fatto il liceo classico, e il mio professore ci aveva insegnato a cantare il greco. Per cui dato che una delle credo ultime volte in cui quando ho dato la maturità io, um c'era l'orale di greco, ho cantato in greco, e quindi io il mio ricordo è è quello un particolare curioso e ricordo che c'erano naturalmente anche i miei amici, I miei colleghi di maturità con i quali abbiamo ancora dei rapporti ed era stata una cosa molto divertente insomma. Professor Pivani, lei che ricordo ha? Io ho un ricordo traumatico in realtà, non molto positivo, perché a quel tempo c'era la commissione esterna, tutti i docenti che venivano da fuori, +1 solo um docente interno, io feci un tema difficilissimo in cui mettevo insieme Italo Calvino, car popper, e non l'hanno capito e non han- non l'hanno valutato molto bene, ma mi sono preso una soddisfazione perché poi l'ho inserito, surrettiziamente come un capitolo di un mio libro, quindi poi alla fine me lo sono giocato comunque nella vita, lo dico sempre ai ragazzi. Interessante come strategia, um professor Schettini. Ma un ricordo molto bello del tema, perché ho fatto un tema su una traccia tra matematica e poesia. Io sono anche un violinista, sono un musicista, quindi ho, sviluppato da una parte la creatività, dall'altra la razionalità e quindi i versi, la divisione in maniera matematica. Mentre ho fatto un compito di matematica così così considerate che ho fatto lo scientifico. Così, un po' strano, però ero molto contento, sono stato molto contento del tema, la prof disse, guarda um è stato spedito al Ministero della pubblica istruzione, però non so che fine abbia fatto questo tema, però. Ma um qualche consiglio per i ragazzi domani impegnate lo scientifico con la prova di matematica? E quella prova di matematica insomma è una prova che può mettere uno stato d'azia particolarmente intenso soprattutto all'inizio, al mio la la mia tecnica personale è cercare di andare subito alle cose che si riescono a risolvere, a tutti i quesiti che possono essere risolti, prima e non fasciarsi la testa con roba che ti fa ragionare troppo, ti fa bloccare, perché la prova di matematica è una prova importante, complessa, um Del resto non non avere fretta, perché il tempo c'è, e soprattutto di controllare i calcoli, occhio agli errori di calcolo. Io sono un prof di fisica, però mi faccio portavoce di tutti quelli di matematica. Occhio agli errori di calcolo, perché quella è una effetto valanga. Professor Pieani, lei si sente di dare qualche consiglio ai ragazzi impegnati domani? Ma confermo gestire bene il tempo che non non è per niente banale, quindi ricontrollare molto bene, e poi stare attenti agli aspetti argomentativi e ci sono anche domande più puntiformi, forse uno studio di funzione, presumo per chi fa matematica. Insomma è veramente molto impegnativo e bisogna essere, dormire molto la sera prima, essere freschi e arrivare il più tranquilli possibile. bene il tempo a disposizione. Va bene, dormire insomma quello bisognerà vedere in base alla capacità di gestire l'ansia. Riccardo Maccioni vi piacerebbe leggere qualche testo? Vi piacerebbe molto ragazzo che piacerebbe soprattutto parlare con loro, anche per dialogare e per imparare anche delle cose, perché um Secondo me questi ragazzi hanno tanto da insegnarci, penso per esempio, alla gestione facciamo anche parlare poco facciamo parlare poco. In questo momento mi sembra che ci sia un gran parlare dei ragazzi, ne parlano sì gli adulti e forse siamo poco, in alcuni casi senza generalizzare disposti ad ascoltarli. È vero che in alcuni casi è anche difficile no tirar fuori le parole, in alcune fasi, soprattutto dell'adolescenza. Ma io che dovremmo fare? Sì, dovremmo farle perché secondo me abbiamo parecchio da imparare da loro, per esempio, um. me viene sempre in mente la gestione della precarietà. Loro sono dei ragazzi che sono costretti anche per um la società che gli stiamo consegnando a vivere nella precarietà, il modo con cui loro la stanno affrontando e anche, per esempio l'idea della condivisione. Noi avevamo forse molto più il senso del possesso. Adesso c'è molto più l'idea della della condivisione e dello stare insieme, quindi diciamo, confrontarsi anche alla luce delle diverse esperienze, penso che sarebbe arricchente anche per me. um Professor Schettini, volevo coinvolgerla um su una novità, insomma, che era nell'aria e che è stata confermata dall'ultima circolare del ministro Valditara, um e che vieta l'uso di smartphone, telefoni cellulari, anche nelle scuole superiori, dal prossimo anno, con tutte le eccezioni naturalmente del caso, cioè è permesso laddove sia utile ai fini proprio didattici e laddove sia uno strumento invece utile per ragazzi e alunni. um Con- disabilità o o bisogni um um speciali. um Lei che cosa ne pensa? Perché ovviamente c'è anche qui tutto un dibattito proprio su- sul divieto, um che può essere visto semplicemente come una scorciatoia rispetto a invece, provare a um educare um i giovani ad un uso consapevole della tecnologia. allora che innanzitutto si doveva iniziare con quel passo, cioè di dire okay, siamo coscienti che anche i minorenni hanno i cellulari, i cellulari esistono da un sacco di tempo, dovevamo subito porci quel problema, quando hanno invaso la nostra vita, perché ormai il cellulare ha invaso la nostra vita, noi siamo dipendenti, non solo i giovani, anche noi adulti. Quindi ora è molto più complessa la questione. Puoi dire sì, il cellulare è di età, però si può usare il computer. Si può usare il tablet. Ah interessante, il tablet è un cellulare gigante, non è che ci sia molta differenza tra il tablet e il cellulare. Alcuni piano personale di didattico pe- personalizzato lo possono utilizzare, quindi stiamo dicendo che il cellulare è una risorsa. Poi in alcune scuole si può usare a uso didattico, e poi cosa succederà, cioè quando si entrerà nelle scuole cosa? perché io la vivo la scuola. No no certo se poi tutto l'aspetto pratico perché spetta alle scuole puoi capire come mettere in pratica questo divieto, quindi poi da settembre prossimo vedremo. Vedremo. È un tema completo. Sicuramente non è facile, voglio soltanto dire questo, non è il cellulare non è una cosa che possiamo togliere immediatamente alle mani dei giovani, però posso dire questo, che il cellulare distrae. allora io direi ai colleghi, cerchiamo di essere sempre più capaci di attrarre l'attenzione di studenti, perché quella è una cosa molto nostra. A me capita durante le mie lezioni che si distragga qualcuno col cellulare. Sì, certo che capita l'abilità del docente poi riuscire a attirare a sé l'attenzione degli studenti. Bisognerebbe forse allora investire anche di più, no nella, Nei docenti nelle formazioni dei professori perché noi professori, siamo in un momento in cui tutti parlano di cellulari, tutti parlano di scuola, tutti parlano di nessuno parla di una vera riforma, ad esempio dei professori, di una vera formazione per i docenti, siamo dei professionisti. E allora anche di una vera motivazione per fare una scuola diversa, perché perdonatemi, a parte il cellulare, la scuola come metodologia è vecchia. Il mondo si sta sta andando in una. molto molto rapida e la scuola deve tenere il passo è difficile. Purtroppo il nostro tempo è scaduto, ma insomma torneremo senz'altro a parlarne perché il tema è complesso e va affrontato. Io ringrazio moltissimo i nostri ospiti, professor Schettini, professor um Pievani per essere stati qui con noi questo pomeriggio e ringrazio molto Riccardo Maccioni di avvenire, e grazie e ancora un in bocca al lupo a tutti i ragazzi che sono impegnati in questi esami di Stato. Qualche minuto di pausa e arriva Generazione Europa con Renato Coen. Arrivederci. .

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