E' diventato il più veloce faticando tra i filari di un vigneto sul Garda. L'oro Olimpico Marcell Jacobs ha superato i giorni oscuri dei suoi infortuni camminando e correndo con i bastoncini di nascosto per non essere deriso. Un esperimento del suo allenatore per 11 anni, Gianni Lombardi professore di educazione fisica alle scuole. "Allenarsi in un vigneto vuol dire correre in un ambiente prima cosa salutare e aria pulita libera e soprattutto togliere lo stress della pista. Qui non hai il miraggio del risultato." Doveva fermarsi per un anno, dopo tre mesi ha chiesto di tornare a correre e poi è stato un progresso continuo fino all'incredulità dei momenti che vanno oltre l'immaginazione. Nella casa di Jacobs tra i suoi parenti c'è un'emozione fortissima. Gestiscono un albergo con vista lago. Ha telefonato alla madre prima della premiazione dopo una notte in bianco. Lei il suo punto di riferimento in una vita non lineare era lì pronta a vederlo con la medaglia d'oro circondata dalle telecamere. "Non ho parole." "Più emozione di ieri quasi?" "Non ho pianto ieri e piango oggi. Sono molto molto contenta di questo traguardo di Marcell che se lo merita tutto e vederlo lì per me fino a qualche anno fa guardavamo De Grasse come irraggiungibile, una cosa indescrivibile e gli americani lì soprattutto e oggi è lì soprattutto. Le sconfitte se riesci a prenderle nel modo giusto, le impossibilità diventano possibilità. Comunque è una trasformazione del del problema che diventa una possibilità alla sua forza.