Queste immagini mostrano il collaudo di un sommergibile progettato e costruito per il trasporto di droga. Il natante era radiocomandato e nel lago grande di Avigliana, nei dintorni di Torino, i due uomini che lo avevano realizzato ne testavano le capacità e l'affidabilità. Dopo la messa a punto sarebbe servito per occultare lo stupefacente e probabilmente permettere lo spostamento dei carichi in mare, lungo brevi tratti di costa, evitando così i controlli. Sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo e del Reparto operativo del Comando provinciale di Torino ad individuare una radicata organizzazione criminale che operava tra Ecuador, Belgio, Francia, Spagna, Albania e Italia. Nove le misure di custodia cautelare in carcere richieste dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino dopo una lunga indagine partita nel 2021 su alcuni gestori di autolavaggi che, nel Torinese, curavano diverse piantagioni di marijuana. Il sodalizio criminale, basi operative in Piemonte e testa a Tirana, con due fratelli albanesi che gestivano da lì il traffico, è sospettato di aver rifornito le principali piazze di spaccio italiane con importanti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Lo stupefacente arrivava soprattutto dal Sudamerica transitando dall'Olanda e poi attraverso Spagna e Francia. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno intercettato diversi carichi sequestrando 204 kg di droga, nascosti per lo più in artigianali doppi fondi nelle auto.























