Ti può capitare di essere in coda con Superman o un Tamagotchi. Passeggiare nei tre padiglioni del lingotto può essere un po' straniante, quasi quanto intervistare Spiderman. "La sensazione più bella che io potrò mai provare, è vedere un bambino che grida Spiderman e io mi fermo e mi faccio una foto con lui". "Io sono un cultista del caos di Warhammer 40.000. Secondo me la parte bella del cosplay è appunto l'immedesimazione nel personaggio, e soprattutto le reazioni della gente, perché li fa evadere un po' dalla realtà di tutti i giorni che magari non è sempre bellissima. Io faccio il cuoco, ho sempre fatto il cuoco e poi nel tempo libero invece mi dedico a questo". Questo, e tanto altro è Torino Comics 2024, arrivata alla sua 28esima edizione. Techno fantasy è il tema di quest'anno con 48mila metri quadrati di stand e spettacoli, un palco per i concerti, una zona rossa dedicata all'educazione sessuale attraverso i fumetti, una mostra di auto cult che hanno fatto la storia di film, serie e cartoni animati, dalla Bianchina di Fantozzi alla 500 di Lupin III, passando per la Ferrari di Magnum PI. Torino Comics è cresciuta attirando appassionati da tutta Europa. "Torino Comics è una delle più importanti manifestazioni a livello nazionale, è un luogo per divertirsi, coloratissimo in cui le persone possono esprimersi, possono sentirsi se stessi e possono trovare le loro passioni. Un luogo in cui esprimerle". Il fulcro di Torino Comics resta il fumetto. Claudio Castellini, disegnatore sia di Dylan Dog che di Nathan Never e primo collaboratore dall'Italia per Marvel, ha realizzato il manifesto dell'edizione di quest'anno. E dall'alto della sua esperienza ci spiega come nasce un personaggio, prima ancora di prendere forma su carta: "Il disegnatore legge la sceneggiatura e comincia a immaginare come può essere questo film, questo fumetto. Viene suggestionato dalla scrittura, dalla sceneggiatura, e comincia a immaginare nella sua mente come disegnarlo. Quindi in realtà il disegno è un processo mentale. La mano esegue poi ciò che la mente ha già visualizzato".