"Sono orgogliosa del lavoro che avete fatto e sono felice per la possibilità di parlarsi faccia a faccia, dopo due anni in cui il movimento non ha potuto incontrarsi. Questa è una grande opportunità per noi. Buona fortuna, siete nel mio cuore." Avrebbe dovuto essere qui, ma per un un piccolo problema di salute, non ha potuto. Greta Thunberg si collega da casa sua, a Stoccolma, durante la sessione plenaria del secondo meeting europeo di "Fridays for Future", dopo il primo evento di Losanna nel 2019. Scelta Torino non a caso, per questo secondo raduno, perché è una delle città più inquinate d'Europa, con 900 morti ogni anno a causa degli altissimi livelli di polveri sottili. 1500 attivisti arrivati da 45 Paesi diversi, per 5 giorni di dibattiti, dal 25 al 29 luglio, tra il Campus Einaudi, una delle sedi dell'Università, e il Parco della Colletta, dove è nato il Climate Social Camp, che ospiterà movimenti e ragazzi da tutto il mondo. "Chiediamo che la crisi climatica venga trattata come una crisi e questa cosa, al momento, non sta ancora accadendo. Sentiamo delle promesse di ridurre le emissioni, di fare dei piani per il clima o di difendere l'ambiente, ma questo spesso è soltanto nelle parole, delle promesse, che ci distraggono dalle azioni reali che devono venire effettuate." "Siamo qui con Fridays for Future, perché vogliamo condividere il messaggio sulle soluzioni basate sulla natura e la centralità nella lotta alla crisi climatica delle comunità locali e indigene. Vogliamo anche che sia centrale In questa lotta, il supporto ai MAPA, che sta per persone e aree più colpite e sulle persone che combattono sulle prime linee.".























