Ci sono ancora poche certezze nelle mani degli inquirenti. Tante domande e poche risposte. Ma quelle giuste potrebbero arrivare nelle prossime ore dai Ris di Parma che hanno prelevato vari reperti nell'auto di Luciano Ollino, il commercialista sessantenne ucciso con cinque colpi di calibro 9 alla tempia. Il suo corpo è stato trovato lunedì sera nella sua auto parcheggiata nel bosco della collina di Torino, non lontano dalla sua villa qui a Moncalieri, in cui lo aspettavano per cena le due figlie. Aveva cucinato lui e poi era andato a fare un giro, così aveva detto alle due ragazze, ma non è più tornato. A mezzanotte i Carabinieri lo hanno trovato senza vita sul sedile del passeggero della sua auto, un'esecuzione. Scomparso il suo cellulare. Nessuna traccia nemmeno della pistola con cui è stato ucciso, solo i cinque bossoli e i proiettili sparsi nell'abitacolo. Gli inquirenti indagano nella sua vita privata. L'uomo era vedovo da sette anni e stanno ricostruendo gli incontri degli ultimi giorni. Ma le indagini si concentrano in particolare sulla vita professionale di Ollino che lavorava soprattutto come consulente, curava gli interessi di varie aziende nel torinese, non aveva uno studio proprio, ma si appoggiava a quello di un collega qui nel centro di Torino. Vita agiata, con un discreto patrimonio personale di terreni e immobili, e tranquilla come hanno confermato i testimoni già sentiti dagli inquirenti. I Carabinieri ora stanno esaminando tutti i documenti del commercialista e i file del suo tablet per trovare qualche risposta e una pista che porti al movente e all'assassino.