I dati Istat parlano chiaro: in Italia il 31,5 per cento delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito, durante la vita, una violenza, fisica o sessuale. Praticamente una su tre. Di fronte a questi numeri non bastano più né le parole, né l'indignazione, bisogna agire. Innanzitutto con la conoscenza. Così l’Università di Torino, primo ateneo in Italia, ha deciso di istituire un corso per contrastare la violenza sulle donne. Partirà a settembre, con l’inizio del prossimo anno accademico. Avrà una durata di 40 ore, garantirà 6 crediti e farà parte della facoltà di giurisprudenza, ma sarà possibile inserire l’esame in qualsiasi percorso di laurea: "Il corso è pensato per essere gestito da più docenti, siamo quasi una decina di colleghi appartenenti alle più diverse discipline, dai giuristi agli psicologi ai medici agli economisti e sociologi e l'idea è di unire la competenza accademica a quella delle professioniste del Telefono Rosa Piemonte con cui è stato siglato questo accordo per la collaborazione anche per la gestione di questo corso. - Che cosa si insegnerà? - Il corso parte dalla idea che la violenza sulle donne è un problema culturale e quindi vogliamo aiutare gli studenti a capire fin dai banchi dell'università, che si può imparare a capire e a gestire il fenomeno della violenza sulle donne. Un corso per donne e uomini, gestito anche dagli uomini, è importante che della violenza di genere, della violenza sulle donne parlino anche gli uomini e quindi abbiamo coinvolto anche professori maschi". Parte attiva del corso, come abbiamo sentito, sarà il Telefono Rosa del Piemonte. Che nei primi 10 mesi del 2022 ha ricevuto ben 4457 segnalazioni via social da parte di donne che hanno subito violenza. 640 sono state accolte nei centri antiviolenza della Regione. Numeri in crescita, purtroppo. E il 7,7 per cento delle denunce riguarda casi di Revenge porn, in preoccupante crescita tra gli adolescenti. "Affronteremo anche questo aspetto nell'ambito del nostro corso perché la diffusione delle tecnologie sta creando nuove forme di violenza che è importante che siano ben comprese per poter essere ben gestite".