Nell'intreccio di corpi, l'occhio scorge ali di libellula, è un tocco che non tocca ma avvolge e scalda, l'abbraccio di plastica dell'infermiera Adriana Silva da Costa a Rosa Luzia Lunardi, 85enne ospite della casa di cura Viva Bem di San Paolo del Brasile, uno dei paesi più colpiti dal Covid. Dopo mesi di isolamento, la tenda degli abbracci regala il primo contatto umano ai suoi anziani ospiti. Con questo scatto il fotografo danese Mads Nissen vince il World Press Photo of the Year 2021, il più prestigioso concorso di fotogiornalismo al mondo. Un'edizione, la 64esima, che cattura gli aspetti obliqui della pandemia ma non solo. "Il Covid-19 è presente in tutta la mostra ma non domina anche la collezione. Nella mostra di quest'anno ci sono molti momenti d'intimità e si fa vedere anche l'importanza della comunità. C'è anche la priorità dell'esperienza umana. Secondo me questa è la cosa più importante in questa collezione". Quasi 75 mila immagini, immortalate da 4315 fotografi, hanno partecipato al concorso. Le 159 foto finaliste sono in mostra, in anteprima nazionale, qui nella splendida Sala del Senato di Palazzo Madama, a Torino, fino al prossimo 22 agosto. "Anche quest'anno gli italiani sono presenti all'interno del concorso di World Press Photo, sono addirittura 3, sono Antonio Faccilongo, Lorenzo Tugnoli e Gabriele Galimberti. In particolare si è distinto Antonio Faccilongo, vincendo l'ambito premio del World Press Photo Story of the Year, descrivendo e parlando di un progetto che parla appunto di una storia d'amore all'interno del conflitto, già raccontato da diversi punti di vista, del conflitto tra Israele e Palestina" "Che cos'è il fotogiornalismo?" "É la ricerca della verità per il tramite di immagini. Sono dei veri e propri documenti che noi consegniamo alla storia".