Tracce per tutti dal messaggio ispirato di Borsellino al rispetto, social e indignazione o riflessione sulla tecnosfera che minaccia gli equilibri naturali, tra la storia degli anni 30 o le sorprese letterarie di Pasolini e Tommasi di Lampedusa, per gli esperti della Crusca, quelli usciti sono tutti temi di grande attualità. "Pasolini è il cinquantenario della morte, quindi forse un'occasione per riflettere ci poteva essere. Ma per le tracce di letteratura c'è sempre un pochino questo problema che vanno su autori del pieno 900, ai quali, nonostante le indicazioni ministeriali, spesso non si arriva. Quanto a Tommasi di Lampedusa, è un romanzo che mette un pochino insieme la tradizione verista, la tradizione decadente, ci sono delle battute fondamentali, no, come è necessario che tutto cambi perché non cambi nulla, quindi ha segnato certamente anche la cultura del dopoguerra". "Lei tra queste tracce quale avrebbe scelto?" "Sono indecisa tra due tracce, quella tratta dal libro di Pierre Brandon. Sul trentennio del 900 che ha portato, ahimè, insomma conseguenze terribili per l'Europa, per il mondo intero, oppure forse quella sui social che sono un veicolo di indignazione che rimane però confinato a pochi momenti e non incanala questa indignazione nella giusta protesta". "E lei professore tra le tracce quale avrebbe scelto?" "Oggi avrei scelto Pasolini, perché appunto l'autore di cui poi mi sono occupato e che amo particolarmente in quello che ero allora, un giovane che affrontava la maturità, molto probabilmente il brano di Tommasi di Lampedusa". .