L'ultimo rostro, il più grande di tutti, è stato recuperato l'anno scorso nel mare delle Egadi tra Levanzo e Favignana. Giaceva sui fondali da 2264 anni, da quel 10 marzo 241 a.c. quando i Romani battendo i Cartaginesi diventarono signori incontrastati del Mediterraneo. Il primo dei rostri fu invece trovato 20 anni fa. La Storia, quella con la S maiuscola bussò alla porta di un dentista di Trapani che aveva ricevuto l'antico manufatto da un pescatore come pagamento per la sua prestazione. Fino a quel momento nessun reperto, nessuna testimonianza archeologica della Battaglia delle Egadi era mai stata trovata, forse perché si era cercato nel posto sbagliato. Era da sempre convinto Sebastiano Tusa fondatore della Soprintendenza del Mare della Sicilia, scomparso prematuramente nella tragico incidente aereo in Etiopia del 10 marzo 2019. Sebastiano riuscì a trovarlo in un posto diverso da quello che ci davano i libri di Storia. I libri di Storia avevano sempre detto che la Battaglia delle Egadi si era combattuta a Cala Rossa, da lì il toponimo per il sangue versato dai combattenti". Da quel lontano 2004 sono stati recuperati 27 rostri, insieme ad anfore, ad elmi, spade e monete. Molto altro deve essere ancora trovato e studiato. Materiale prezioso per comprendere meglio la nostra Storia, quella con la S maiuscola.