Dovranno passare sul mio cadavere. Non si è spenta l'eco delle parole con cui il Ministro della Cultura Sangiuliano commentava circa un mese fa la rivendicazione tedesca sul Discobolo di Mirone, in risposta alla richiesta del direttore del Museo Nazionale romano di avere indietro il piedistallo settecentesco su cui la statua poggiò per un secolo, prima di essere venduta a Hitler per 5 milioni di lire. "Per lo stato della Baviera non era possibile rinunciare alla possibilità di chiedere eventualmente una restituzione del Discobolo, quindi non è che si è fatta la richiesta della restituzione, ma si è scritto ufficialmente che la Baviera non riconosceva definitivamente la proprietà italiana del Discobolo Lancellotti". Il Discobolo fu ceduto al fuhrer, con il via libera di Mussolini, nonostante l'opposizione del Ministro dell'Istruzione fascista Giuseppe Bottai. "Il Ministro Giuseppe Bottai si oppose con tutte le sue forze alla svendita del Discobolo, purtroppo contro la volontà del duce c'era poco da fare. Tuttavia da questo episodio Bottai prese atto del fatto che le nostre opere d'arte erano in grande pericolo e quindi si decise a organizzare una grandissima operazione segreta per mettere in sicurezza oltre 10 mila capolavori dell'arte italiane". Lo stallo diplomatico sulla vicenda Discobolo resta, così come resta la speranza di avere indietro il piedistallo mancante del Discobolo di Mirone. "Io sono speranzoso di poter presentare questo Discobolo nella sua ampiezza".