Molto probabilmente lo smarrimento del prezioso sonetto di Torquato Tasso è legato ad un delitto, un fatto di sangue. L'omicidio dei due amanti Fabrizio Carafa e Maria D'Avalos, sorpresi dal marito di lei in flagrante adulterio. Una vicenda di cui ancora oggi si parla nei vicoli di Napoli. Fu proprio lo stesso poeta di Sorrento a scrivere, in una lettera destinata al nobile napoletano Vincenzo Caracciolo, di avere smarrito il sonetto perché lo aveva consegnato proprio a Fabrizio Carafa. Oggi 400 anni dopo il sonetto è stato ritrovato, battuto all'sta e acquistato dalla Biblioteca Nazionale di Napoli. "Noi riusciamo a recuperare preziosi pezzi, diciamo, della nostra storia andandoli poi ad inserire nelle nostre raccolte." "Tasso conta molto sulla famiglia Caracciolo per poter tornare a Napoli, quindi la lettera e il sonetto di dono servivano a ingraziare in qualche modo servivano al Tasso per ringraziarsi i Caracciolo per poter rientrare a Napoli. Per cui è un tasello importante questo ritrovamento. Un sonetto di encomio con cui il Tasso sperava di ottenere denaro e protezione dal suo mecenate che però non arrivo mai a destinazione e che solo ora, diversi secoli dopo, è stato ritrovato.