E' stato ritrovato sporco di sangue con ferite ai polsi, mentre vagava da solo non distante da casa. Così hanno raccontato i vicini di casa, che hanno chiamato i Carabinieri, dopo aver visto Alessandro Maya, 57 anni, architetto, aggirarsi al mattino presto per le strade in stato di shock. L'uomo è il principale sospettato di un duplice delitto avvenuto in una villetta a Samarate, in provincia di Varese. Avrebbe ucciso sua moglie 57 anni e sua figlia di 16 anni, colpendole con un martello. Poi ha ferito gravemente anche l'altro figlio di 23 anni, ora ricoverato in fin di vita all'ospedale di Busto Arsizio, poi l'uomo ha tentato il suicidio. La tragedia è stata scoperta all'alba ed è avvenuta all'interno di questa villetta. In pochi conoscevano questa famiglia e nessuno dei vicini di casa ha riferito di aver mai udito litigate o di aver visto la coppia discutere. "Educati, bravi, non ci son parole". "Non la conoscevo però sentendo la cittadinanza, una famiglia perfetta, una famiglia perbene, mai nessuna denuncia anche i vicini non han mai sentito litigare nessuno. Il vicino l'ha sentito lui che vagava e gridava, verso 6.30-7.00 di mattina. Infatti alle 7:30 i Carabinieri erano già qua. La moglie si era rivolta ad un avvocato per chiedere la separazione dal marito, nulla di ufficiale ma solo primi contatti. Le indagini dei Carabinieri si starebbero concentrando proprio su una possibile crisi matrimoniale per provare a dare una spiegazione a quanto accaduto. Alessandro Maya che si definiva un architetto brillante e vulcanico, con studio in pieno centro a Milano ora è anche lui ricoverato in ospedale a Busto Arsizio, piantonato dai carabinieri.























