"Appena è pronto ci date un colpo di telefono, così possiamo organizzare il trasporto? Ok grazie." Questa è la sala coordinamento del centro trapianti del Piemonte, operativa 24 ore su 24. Da qui vengono organizzati tutti i 450 trapianti che ogni anno si eseguono in Regione, Un ottavo, dei 3600 circa in Italia. Ed è in questo centro in cui chi lavora lotta costantemente contro il tempo che è nata l'idea di trasportare organi non più solo su gomma, come avviene oggi, soprattutto per le consegne in città, ma con i droni. "Il drone consente la consegna anche di campioni biologici fino ad arrivare a un rene in tempi più veloci e con modalità organizzative più semplici, suggendo a tutte le problematiche che il trasporto su gomma, nel traffico cittadino potrebbero comportare." "C'è anche una maggiore sicurezza?" "La sicurezza non deve essere soltanto per il contenuto, ovviamente, che nel caso in cui un organo è anche molto prezioso perché dà la vita a chi riceverà quel trapianto ma anche alla sicurezza di tutte le persone che sono sorvolate dal dispositivo a pilotaggio remoto." E proprio per la sicurezza di tutti, i droni viaggeranno il più possibile lungo i fiumi. A breve con la partecipazione di Enac e la direzione del Politecnico di Torino partirà la sperimentazione che inizialmente riguarderà provette e campioni biologici, pure essenziali nei trapianti, ma il drone che si occuperà del trasporto vero e proprio degli organi sara simile a questo si chiama Convertiplano, ha un'apertura alare di 3 m, pesa dai 10 ai 15 kg e può portare, sotto la sua pancia, un contenitore fino a 5 kg, con la possibilità di decollare e atterrare verticalmente con grande precisione. Nel giro di un anno la sperimentazione sarà completata e i droni potranno compiere viaggi lunghi anche più di 100 km facendo risparmiare tempo prezioso. "L'organo da trasportare potrebbe essere soltanto, nel caso del rene, perché gli altri organi viaggiano con i chirurghi che hanno eseguito il prelievo e che eseguiranno il trapianto, nel caso del rene di solito si ragiona su un periodo di ischemia fredda, vale a dire di conservazione a freddo dell'organo, fino a 24 ore. Quindi è un tempo ragionevole per eseguire tutte gli aspetti relativi al trasporto.".