Ore 9 del mattino dell'ultimo sabato di giugno al Terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino, premiato proprio ieri per essere il preferito in Europa tra i passeggeri. L'area del check-in è gremita di turisti, stranieri ma anche Italiani, che con carta d'imbarco e trolley si mettono in fila ai gate. Sul tabellone si leggono due voli cancellati dalla control room. Su 900 voli della giornata risultano off 12 voli in arrivo e 12 in partenza. Questi sono gli effetti dello sciopero delle compagnie aeree low cost Ryanair con Malta Air e la società Crewlink, EasyJet, Volotea e Vueling indetto per 24 ore dai sindacati di piloti, hostess e steward per protestare contro turni di riposo, orari sfiancanti e stipendi non adeguati. Una protesta organizzata a livello europeo. Queste ad esempio sono le immagini che arrivano dall'aeroporto di Barcellona. "A tremare è soprattutto Ryanair con cancellazione a cascata soprattutto in Belgio. A fronte di queste le ripercussioni qui a Fiumicino sono state piuttosto lievi, quattro voli cancellati finora". La situazione di oggi è frutto di due anni di pandemia. L'International Air Transport Association, la AIATA, con i suoi dati dimostra che nel 2020 al culmine della pandemia il 66% della flotta di trasportare commerciale mondiale è stata bloccata a causa della chiusura di frontiere e dell'imposizione di rigorose quarantene da parte dei governi. Un milione di posti di lavoro sono scomparsi e le perdite del settore per l'anno sono state pari a 126 miliardi di dollari. In Italia stiamo reagendo bene al contrario di altri paesi. Questa appena iniziata si conferma l'estate della ripresa, Fiumicino torna ad avere 110 mila passeggeri al giorno, nonostante manchino ancora i russi e i cinesi e si è tornati ai numeri pre pandemia.























