È maturato in questo contesto, un casolare in località "Quattro confini" nelle campagne di Sant'Oreste, comune 50 km a nord di Roma, quello che potrebbe essere il primo femminicidio del nuovo anno. Un contesto all'apparenza di estrema marginalità ma a sentire i servizi sociali e il primo cittadino, era frutto di una scelta della coppia che viveva li. Giulio Camilli 73 anni e Rosa D'Ascenzo, moglie e vittima, di due anni più giovane. Insomma persone umili, ma non indigenti così dicono. Lui ora è in carcere a Rebibbia, in stato di fermo con l'accusa di omicidio aggravato. Il delitto sarebbe venuto lunedì pomeriggio ma l'uomo avrebbe atteso almeno 3 ore prima di andare all'ospedale di Civita Castellana, a 16 km da casa, portando con sé il corpo privo di vita della moglie. Ha raccontato di una caduta accidentale dalle scale ma la natura delle lesioni ha insospettito i medici che hanno quindi allertato i carabinieri. I lividi sul capo e sugli arti, le ferite profonde, non erano compatibili con le dichiarazioni. Nel casolare, ora sotto sequestro, i Carabinieri della stazione di Rignano Flaminio e della compagnia di Bracciano hanno rilevato tracce di sangue su alcuni oggetti. Sequestrati i due cellulari della vittima e la vettura dell'uomo. Si indaga per ricostruire con esattezza la dinamica di ciò che è avvenuto il primo gennaio. Da chiarire se ci sia stata una lite e quale possa essere il movente dell'aggressione. Per ora non sono emerse denunce pregresse presentate dalla vittima, ma si sta comunque cercando di stabilire se ci siano stati precedenti episodi di violenza domestica.