Il massimo della pena, l'ergastolo per Piero Bergantino che la sera del 19 giugno 2022 uccise la moglie Caterina D'Andrea. I giudici della terza corte di Assise di Roma non hanno creduto alla ricostruzione fatta dall'assicuratore ed ex ispettore della Lega Calcio. Dopo il femminicidio, il settantenne si era rivolto al suo avvocato e si era costituito confessando il delitto. Alla polizia, Bergantino aveva raccontato di avere sparato due volte alla moglie: il primo colpo era partito accidentalmente mentre maneggiava la pistola, ma poi per non vederla soffrire, avrebbe esploso il secondo colpo. Arrestato con l'accusa di omicidio volontario, l'uomo ha continuato a sostenere la sua versione dei fatti. Le indagini e il processo però hanno portato alla luce una realtà ben diversa: la storia di un matrimonio segnato negli ultimi tempi da dissidi e discussioni. Nessun incidente per la corte. Bergantino ha agito con premeditazione. Il delitto scosse particolarmente la città. L'ex assicuratore è stato condannato anche al risarcimento del danno ai figli e ai fratelli della vittima.























