Il popolo della Pace torna a manifestare per gridare che le armi in Ucraina devono tacere. Sono in decine di migliaia, per gli organizzatori 100 mila, ad invadere Roma da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni sotto le bandiere Arcobaleno della Pace e quella delle centinaia di associazioni laiche e cattoliche che hanno promosso l'iniziativa, tra le altre Arci, Ampi, ACLI, Comunità di Sant'Egidio, Legambiente, Libera e Cgil-Cisl-Uil. "Noi, come Papa Francesco non siamo neutrali. Noi siamo schierati per la pace". Nella piattaforma politica si precisa che il sostegno va al popolo ucraino contro l'invasore russo ma ora serve un immediato cessate il fuoco e l'ONU, l'Unione Europea devono riprendere il bandolo della trattativa diplomatica. In piazza i simboli di partito non ci sono ma i leader di un pezzo di opposizione sono presenti. L'accoglienza per il segretario del PD Enrico Letta, da parte di un piccolo gruppo di contestatori, è burrascosa. Alcuni gridano: siete allo sbando, basta invio di armi e vola qualche Vaffa. Ma non si trascende. Il segretario del PD rivendica la linea Dem. "Che ci sia la fine dell'invasione della Russia dell'Ucraina. Questa è la cosa fondamentale. E che ci sia soprattutto una forte unità di tutta l'Europa nel chiedere questo, nel difendere gli ucraini e nell'aspirare alla pace, alla pace. La pace vuol dire difendere l'Ucraina". Per il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, il nuovo invio di armi a Kiev, che il governo si prepara ad approvare, deve passare dal Parlamento. "Non si azzardi questo Governo a fare un ulteriore invio di armi senza venire a confrontarsi in Parlamento". A chiudere la manifestazione il Segretario Generale della CIGL, Maurizio Landini, che assesta una stoccata al Governo, reo di aver approvato il decreto rave: "siamo più di 50 ma non siamo pericolosi".























