Ucraina, la guerra ha piegato il comparto lattiero caseario

Una crisi che non si arresta. Il settore lattiero caseario sta vivendo un periodo di grande difficoltà, con i produttori di latte che rimettono in circolo solo 7 mucche delle 10 precedenti, con conseguente minor produzione di latte e ovviamente anche di formaggio. "Una tempesta perfetta. Perché venivamo già, pre-guerra, da un grosso rincaro dei prezzi agricoli, ma anche dei prezzi non agricoli. Intendo chiaramente gas, energia ... plastica, cartone. E con la guerra non ha fatto altro che acuire ... aumento dei prezzi che è in atto." Aumenti iniziati il secondo semestre del 2021, che hanno rincarato i prezzi di un 7-8%, fino alla guerra in Ucraina che ha ulteriormente aumentato i costi. "L'incremento dei costi del 20%, che sono da sommare agli altri costi, quindi siamo oltre il 25% di incremento di costo, sono quello che noi dobbiamo portare verso il consumo. Se non portiamo al consumo questi aumenti, il rischio è della sopravvivenza di tutta la filiera." La guerra dunque ha dato il colpo di grazia ad un settore già in difficoltà, dal costo dell'energia, agli imballaggi, fino al trasporto. "Oltre che quelli delle materie prime, che stanno facendo schizzare alle stelle il prezzo del latte, sia perché aumento i costi d'alimentazione, ma sia anche perché ce né di meno a livello europeo. Quando il prodotto subisce una riduzione, i prezzi inevitabilmente salgono. A volte schizzano." Il consumatore finale, dunque, si troverà a pagare circa il 25% in più per i prodotti della filiera, comprese le eccellenze, come il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, che sono stati fatti col latte di almeno nove mesi fa, ma che si sono comunque dovuti adeguare all'attuale costo della materia prima. E la situazione non è migliore all'estero. "È un fenomeno mondiale, per molte ragioni si allarga a tutto il mondo. C'è stato un fenomeno di forte crescita dei costi delle materie prime, non vediamo una riduzione a breve termine e chiaramente l'incrocio tra il calo produzione e la domanda crescente, ha creato uno scompenso.".