Combattere per la sopravvivenza, per la propria sovranità e di fatto per il futuro e le democrazie di tutta l'Europa. Da quasi tre anni, mille giorni di crimini russi, mille giorni di resistenza ucraina, un tempo infinito e un continuo sacrificio che la popolazione ucraina, quella che vive in Italia, ha portato in piazza a Roma per celebrare la forza di un paese e della sua gente, per non dimenticare che la guerra non è finita e per chiedere all'Italia ancora un sostegno. "Un sostegno di tipo politico economico per la ricostruzione, di assistenza militare nelle condizioni che ogni paese decide di poter fare finché ci saranno le condizioni per una pace giusta." "In primo luogo per quanto ci concerne, dandogli sistemi d'arma e munizioni che gli consentano di tenere i russi lontani, di recuperare il loro territorio e in secondo luogo l'aiuto finanziario che gli serve, questo è un compito che nel prossimo futuro ricadrà sull'Europa." La manifestazione romana per l'Ucraina ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutte le forze politiche e della Federazione Italiana Associazioni Partigiane simbolo della Resistenza. Fra la gente ucraina che vive in Italia tanti bambini adolescenti che hanno cantato una sorta di inno come omaggio a chi quotidianamente lotta per difendere il loro paese e poi la preghiera per i caduti in guerra di sua eccellenza, il Vescovo ucraino della Basilica di Santa Maria Maggiore. "Non dobbiamo dimenticare che la guerra è ancora in corso e dobbiamo cercare di trovare la pace ma la pace giusta che sarà accettata dal popolo d'Ucraina, è questo il momento per noi ringraziare tutta l'Italia e tutti gli italiani per il vostro sostegno del mio paese e dei nostri concittadini.