Ucraina, Sant'Egidio: sì a tregua di Pasqua chiesta dal Papa

14 apr 2022
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Quella che vediamo in Ucraina è una strage quotidiana di civili e tra di loro ci sono i più fragili che sanno già di essere condannati, come ad esempio gli anziani bloccati negli istituti, malati, non autosufficienti o isolati, senza cibo, acqua o cure. Il conflitto in Ucraina è anche questo, una classifica della disperazione che vede soccombere per primi proprio i più indifesi. Lo spiega bene la Comunità di Sant'Egidio che vuole tornare a parlare di solidarietà per ricordare come gli aiuti per gli ultimi, per tutti gli ultimi non si debbano mai fermare, e che soprattutto raccoglie l'appello del Pontefice per una tregua difficile al momento anche solo da ipotizzare. "Ci uniamo all'appello di Papa Francesco per una tregua pasquale. Ogni giorno di tregua vuol dire salvare centinaia di vite umane. Chiediamo con il Papa Francesco la tregua pasquale." Sappiamo che arrivare alla pace dopo tanto odio, sangue e violenza a causa dell'aggressione russa è difficile ma bisogna tentare, pensare al domani, spiega Impagliazzo, lanciando un appello preciso. La necessità più grande è quella di medicinali per le cure ai feriti di guerra, tra questi anche emorragici ed anestetici. C'è bisogno di continuare ad aiutare l'Ucraina perché gli alimenti sono razionati, le necessità sono molte, l'emergenza non va dimenticata. Parole che conferma anche Efeudosi, 44enne appena arrivato da Kiew. Sono tornato a sorridere in Italia perché qui ho trovato comprensione, solidarietà ed aiuto.

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