Arrivati da province vicine, si sarebbero armati principalmente sul posto con pietre, transenne e oggetti casuali. La Questura di Udine indaga sui responsabili della guerriglia, nella notte della partita ad alto rischio Italia e Israele. Gli scontri hanno seguito la manifestazione pacifica contro la partecipazione di Israele alle competizioni sportive. Sono 15 le persone finite in Questura, due gli arresti, un manifestante si trova in carcere, uno ai domiciliari. 13 gli identificati con foglio di via dalla città, numeri destinati a crescere con le indagini. Tre persone sono indagate per aver tentato l'invasione di campo, esibendo la bandiera della Palestina. "I reati vanno dalla violenza, alla resistenza e anche dall'utilizzo di travisamenti con oggetti atti ad offendere. Potrebbe esserci una premeditazione. Se l'associamo a tutto quello che sta succedendo sulle altre piazze d'Italia, come potrebbe non esserci l'Italia potrebbe essere esclusa. Sicuramente sono note agli ambienti delle Digos delle varie parti d'Italia, anche la nostra". I feriti sono 11 tra le Forze dell'Ordine, ma il peggio è stato per i giornalisti. Un operatore è stato colpito da una pietra sul viso e si trova in ospedale. Una reporter TV è stata medicata al pronto soccorso. La Questura sottolinea che non è stato necessario il corpo a corpo. Sono stati lanciati oltre 150 lacrimogeni. La guerriglia si è placata dopo un paio d'ore tra cariche di alleggerimento, idranti e rincorse lungo le vie del centro. Oltre 1200 gli agenti impiegati, circa 200-300 i manifestanti insorti, secondo la Questura, che snocciola anche le risorse impiegate per la sicurezza della squadra israeliana, tra cui artificieri, unità cinofile, squadre antiterrorismo e tiratori scelti. .























