"Eravamo speranzosi che questa proposta potesse accogliere il consenso di tutti. Non è successo, ma dobbiamo continuare a tenere alta la bandiera contro il razzismo". Il sindaco di Udine parla di un'importante occasione persa per dimostrare al mondo che quanto accaduto non rappresenta in alcun modo la città. Mike Maignan, portiere del Milan, non diventerà cittadino onorario di Udine. Il Consiglio Comunale ha, infatti, bocciato la proposta del primo cittadino Alberto Felice De Toni alla guida di coalizione di Centro-sinistra dopo i cori razzisti indirizzati all'atleta francese durante la partita Udinese-Milan dello scorso 20 gennaio. La Questura ha disposto il daspo per le cinque persone identificate come responsabili degli insulti. L'Udinese li ha banditi a vita. Con la proposta della cittadinanza onoraria l'intento del sindaco era duplice: prendere posizione contro ogni tipo di discriminazione e respingere l'etichetta di città razzista. In Consiglio serviva il 75% dei voti, la maggioranza ha votato compatta a favore, ma la minoranza di Centro-destra si è opposta. A spiegare il no dell'opposizione l'ex sindaco di Udine, il leghista Pietro Fontanini. "Il sindaco attuale parla di un'occasione persa, lei come risponde?". "No, non è un'occasione persa perché tutti condanniamo ... che sono stati lanciati contro il portiere del Milan, però la misura che ha scelto il sindaco di concedergli la cittadinanza onoraria è sbagliata". "E questa proposta non è stata accolta dalla minoranza. Secondo me scendendo da un piano ideale a un piano più classico di dialettica politica". "Si doveva trovare un'altra forma per invitare, magari, il portiere a Udine. Ospitarlo una giornata, fargli conoscere i friulani, i cittadini udinesi, presentargli la città e far vedere che non siamo assolutamente razzisti". "È una tappa di una lotta al razzismo, che è una lotta di lungo periodo anche se il traguardo è vicino, è dentro il cuore delle persone".























