Comincia il ventunesimo Anno Accademico dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il primo Ateneo al mondo interamente dedicato alla cultura del cibo. Fondata nel 2004 su iniziativa di Slow Food, conta, ad oggi, 4000 studenti, il 45% dei quali stranieri provenienti da 101 Paesi. Considerata avanguardia visionaria appena vent'anni fa, qui si forma la figura multidisciplinare del gastronomo, un profondo conoscitore del cibo e del suo ruolo fondamentale nel creare e modellare la società. Nella lectio magistralis inaugurale, quest'anno, il professor Roberto da Novaro ha sottolineato quanto sia importante il mare per la nostra vita e quanto sempre più lo sarà in futuro. "Cambiamenti climatici, la crisi idrica globale pongono delle nuove sfide e il 98% dell'acqua del pianeta è in mare. Viene dal mare l'acqua che poi si trasforma in pioggia, bagna i nostri campi, ma domani dovremo anche desalinizzarla. Domani dovremo anche ampliare le colture da terra a un'agricoltura del mare. L'allevamento sarà sempre più spostato al mare su prodotti sostenibili. Insomma, il mare fornirà cibo a noi, cibo per i nostri allevamenti, acqua per le nostre colture. La visione deve essere integrata per essere sostenibile per il futuro". Non solo, le guerre sono diventate la prima causa al mondo di perdita di biodiversità. Anche per questo motivo il fondatore di Slow Food, Carlin Petrini, ha annunciato la nascita di un nuovo evento per richiamare ogni anno, a maggio qui a Pollenzo, intellettuali, studiosi e pensatori dei cinque continenti per fare nascere nuove idee che preservino il patrimonio della biodiversità. "È un momento molto particolare della storia dell'umanità e quindi riflettere su dove andiamo, quali sono le prospettive, come intendere la biodiversità anche dal punto di vista politico e anche dal punto di vista formativo".