Non ci sono simboli religiosi, la stanza si trova al piano terra all'interno della biblioteca delle scienze sociali, tre sgabelli e alcuni tappeti. L'Università di Firenze inaugura tra i primi atenei in Italia questo spazio dedicato al raccoglimento e alla preghiera e alla meditazione. L'idea è nata dopo un incontro con le autorità religiose della città. "Noi appoggiamo qualsiasi iniziativa dove si può creare uno spazio di dialogo e di confronto. E crediamo che questa iniziativa è molto interessante per i giovani". È sulla stessa linea il rabbino capo di Firenze preoccupato della dimensione internazionale delle proteste pro Palestina. "Mi sono permesso di fare questa proposta alla rettrice. E mi vien da dire anche insomma con quello che si sente in giro in questo momento nelle università avere un luogo come questo secondo me ce n'è davvero bisogno". Tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma individuale o associata, dice la nostra Costituzione che comunque nell'articolo 33 precisa che l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento nella scuola pubblica e quindi anche nelle università. "Una università laica è una università pubblica dove le persone possono incontrarsi ed eventualmente anche propiziate dallo stesso silenzio della meditazione dialogare". Prendete la più larga, la più tollerante, la più generosa delle scuole laiche" ha scritto Gaetano Salvemini "e mai la troverete aperta a tutti perché arriverà sempre un momento, che è il momento del limite, in cui qualcuno interverrà a dire: questo sì, questo no". La scelta della stanza quindi può diventare un limite? "Questa è una stanza laica, non è una stanza religiosa. Quindi anzi credo che sia particolarmente democratica, proprio perché non è etichettata".























