Ogni anno all'ospedale Cardarelli di Napoli arrivano circa 100 pazienti in terapia intensiva perché si sono ustionati gravemente a causa dell'uso improprio di alcol etilico, e il picco di accessi per questo motivo si raggiunge proprio a ridosso delle feste di Pasqua, quando sono frequenti i barbecue. "Noi non abbracciamo solo la Campania ma, diciamo, la terapia intensiva dei grandi ustionati abbraccia un poco tutto il sud Italia, quindi cerchiamo di liberare per quanto è possibile il maggior numero di posti letto per far fronte a un'eventuale emergenza." Da qui l'appello del centro grandi ustionati a essere prudenti nel utilizzare barbecue e camini e usare prodotti alternativi all'alcool etilico. La metà dei pazienti che arrivano in terapia intensiva per questa ragione muore, o in gran parte resta con conseguenze invalidanti e danni permanenti, dopo tante sofferenze e interventi chirurgici. "Invitiamo ancora una volta ad essere prudenti e ad utilizzare altri prodotti predisposti a questo, anziché l'alcol etilico. La morte è la conseguenza più grave. Circa la metà dei nostri pazienti negli ustionati gravi con oltre il 60-70% della superficie corporea, con ustioni profonde e poi cicatrici derformanti e quindi invalidità permanente." "Le è capitato mai di parlare con persone che si sono ustionata in questo modo?" "Si, ci lavoriamo ogni giorno, quindi si." "Che cosa le dicono?" "Che se potessero tornare indietro non lo rifarebbero.".























