Non bisogna prendere l'obiettivo del Piano Nazionale Vaccini, che indica le categorie prioritarie da proteggere, i soggetti fragili, gli over 60 e le persone con patologia, perché al traguardo si arriva solo tutti uniti. Il Commissario Figliuolo striglia le Regioni e chiede loro di rinunciare a iniziative, annunci non coordinati, per continuare invece a operare tutti insieme, verso un obiettivo comune. Insomma il messaggio, tra l'altro alla vigilia dell'arrivo di consistenti dosi, è chiaro: bisogna evitare di mollare la presa su di over 60, aprendo in maniera indiscriminata, alle vaccinazioni di altre fasce d'età, come sta venendo per esempio in tutta Italia con gli Open Day, rivolto ai ragazzi. A fotografare quanto sta accanendo, d'altronde, sono i numeri. Gli italiani tra i 60 e i 69 anni di età, sono sette milioni e mezzo. Ad oggi solo il 61% di questa platea, ha ricevuto almeno una dose e appena il 18% ha completato il ciclo. Significa che in tre milioni, non sono stati ancora vaccinati e nelle ultime settimane, si assiste a una graduale diminuzione delle inoculazioni a questa fascia d'età. A ciò, bisogna poi aggiungere 472mila over 80 e 1,2 milioni tra i 70 e i 79 anni, che non hanno ricevuto neppure una dose. Fasce di età a rischio, che bisogna saper intercettare, raggiungere e in alcuni casi convincere. Ecco perché nelle ultime linee guida indicate dallo stesso Figliuolo, assieme ai 2.600 punti Vaccinali Nazionali, si introduce un sistema delocalizzato di vaccinazioni e più capillare e prossimo ai cittadini, che riesca così a intercettare a domicilio, tutti quei soggetti fragili e anziani, impossibilitati per esempio, muoversi da casa. E nel far questo, scendono in campo anche gli infermieri, il cui Ordine Professionale, ha siglato, con la Ministero della Salute, un protocollo di Intesa che li vedrà impegnati proprio nel servizio di vaccinazioni a domicilio. Ci sono poi i medici di Medicina Generale, che possono svolgere un ruolo fondamentale nei confronti dei loro assistiti e che, proprio per questo, chiede Figliuolo alle Regioni, insieme a pediatri e farmacisti devono essere coinvolti, a pieno titolo, nelle vaccinazioni giornaliere.