I ritardi della Pfizer si stanno trasformando in un problema europeo, che a cascata si ripercuote sul piano vaccinale italiano regione per regione. In piena somministrazione della seconda dose ecco dunque che le comunicazioni dell'azienda marito alla mancata distribuzione fanno infuriare il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri ed ecco dunque anche il vertice con le regioni insieme ai ministri Boccia e Speranza, perché i disagi cominciano a vedersi nel Paese. L'obiettivo di riuscire a vaccinare tutti i sanitari e gli ultraottantenni entro marzo inizia a vacillare. È infatti la seconda volta in pochi giorni che la Pfizer consegna meno dosi di quelle previste: solo 53820, rinviando alle prossime 24 ore la distribuzione delle altre 241000. Un ridimensionamento che si aggiunge al taglio di altre 165000 dosi deciso venerdì scorso. L'azienda si giustifica parlando di necessità di redifinizione nel piano delle consegne per le prossime settimane, ma c'è il dubbio che la spartizione non siamo omogenea nei vari paesi dell'Unione. Da Bruxelles si lavora a sostegno del rafforzamento della produzione al più presto, ma si rimanda contemporaneamente agli accordi tra singoli stati con la Pfizer per quanto riguarda la distribuzione. E mentre Arcuri definisce Eritardo incredibile" tra le regioni c'è il Veneto che chiede di ultilizzare il magazzino nazionale per la somministrazione della seconda dose e il Lazio che ha previsto una scorta a tal fine, ma non può far partire la seconda fase per gli ultraottantenni prevista per lunedì prossimo. L'ipotesi sul tavolo del Governo è anche quello di un piano solidale, ovvero la possibilità di prendere dosi da chi ne ha di più per inviarle a quelle regioni che scarseggiano della merce nei propri frigoriferi.