“E' arrivato il vaccino?”. “I vaccini li abbiamo ordinati, anche se probabilmente ci hanno detto con non arriveranno”. E' una scena che si ripeterà spesso nelle prossime settimane. I clienti in cerca del vaccino antinfluenzale sono in aumento, ma le dosi al momento mancano. “Rispetto all'anno scorso è cambiato che le ditte non ci daranno assolutamente i vaccini, ci hanno già dato la comunicazione che non ce ne sarebbero stati”. “Abbiamo fatto richiesta ai vari grossisti e ad oggi non ci è stata data ancora una risposta sul numero di vaccini”. Tolte le categorie più fragili, la maggior parte della popolazione rischia di doverne fare a meno quest'anno, proprio quando la sua necessità nel contesto dell'emergenza Covid viene ribadita da medici ed esperti. Succede perché la disponibilità del vaccino è limitata e l'aumento della domanda da parte delle regioni per le categorie a rischio ha di fatto saturato l'offerta delle ditte farmaceutiche. “Le regioni hanno ha fatto una richiesta quasi doppia, perlomeno superiore al 50% rispetto agli anni passati”. “La preoccupazione è che manchino quelle dosi per la popolazione attiva, cioè per tutte quelle persone che hanno meno di 60 anni”. Eppure la copertura per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età era stata raccomandata dallo stesso Ministero della salute. L'obiettivo fondamentale è ridurre il numero di persone sintomatiche che andrebbe a riempire, a intasare i pronto soccorso, ma per farlo serve una copertura molto ampia, che comprenda anche le fasce non a rischio. “Le dosi, in genere, erano un po' meno di 1 milione, erano 900 mila dosi. Quest'anno, vista la maggiore richiesta, io penso che servano perlomeno 1,2 milioni, 1,5 milioni di dosi. La previsione, per ora, di avere l'1,5% di quella quota che le regioni hanno preso, quindi 250 mila dosi, è del tutto insufficiente, dobbiamo aumentarle”.