"Lo vuoi fare il vaccino? Vaccinazioni, ne abbiamo parlato prima." Questa è una delle tante persone, circa 2000 che vive in strada o in alloggi di fortuna, a Napoli, vorrebbe vaccinarsi ma non si sa dove abbia i documenti, è in evidente difficoltà. E se in Vaticano, Papa Francesco coinvolge i più deboli e senza i fissa dimora, spesso stranieri e senza documenti, fragili dal punto di vista psicologico e sociale, nella maggior parte delle città italiane, tra le quali anche Napoli, questa fetta di popolazione, molto esposta, resta di fatto esclusa. Né loro, né gli operatori sociali. "Pericolosa in generale, perché comunque, voglio dire, sono persone che giustamente si muovono per i servizi, allora vanno magari ad una mensa, durante il giorno, vanno in un centro servizi e ce ne sono diversi sul territorio, incontrano persone." "Ma noi e la nostra utenza abbiamo qualcosa in comune, certe volte non ci vedono." Questa donna, tra le persone accolte dal Centro del Comune, non ha il permesso di soggiorno e non può quindi registrarsi in piattaforma. Ha 70 anni e tante patologie, problemi al cuore e diabete, ma per lei niente vaccino. "Io voglio il vaccino e voglio ... Governo ... aiutare straniera al vaccino ... per tutti uguali" Nel caso di persone seguite dalle strutture, che hanno documenti ma, magari, non i mezzi o la possibilità, si riesce con difficoltà nell'intento, ma si tratta di una piccolissima parte e il pericolo di cluster è concreto. Il Comune ha fatto appello alle istituzioni sanitarie e regionali, ormai tempo fa, per cercare una soluzione. "Per questi ho fatto più volte un appello, anche alla Regione Campania, individuare un percorso vaccinale anche per queste categorie estremamente fragili che non vengono, purtroppo, considerati all'interno dei Piani regionali.".