Supera i due milioni di vaccinati l'Italia, si colloca sul podio dei primi Paesi per dosi somministrate alle categorie considerate prioritarie: operatori sanitari, personali e ospiti delle Rsa, adesso tocca agli over 80, oltre 4 milioni di anziani, i più fragili e più esposti ai rischi del covid, la cui protezione quindi fondamentale. Ma tra ritardi nelle consegne delle dosi, limiti di età nell'utilizzo del vaccino AstraZeneca, l'avvio appare confuso e caotico. Il risultato è che le regioni andranno in ordine sparso, alcune senza sapere da nemmeno quando. L'unica ad aver già iniziato è la provincia autonoma di Bolzano. Poi c'è un primo elenco di regioni che prevede una partenza fra l' 8 e il 15 febbraio. Sono invece 8 quelle in cui non vi è certezza sulla data di inizio. Infine le regioni che partiranno tra fine febbraio e primi di marzo. Anche la modalità per accedere alle vaccinazioni cambia: in alcune regioni esistono dei portali cui potersi iscrivere e prenotarsi, in altre invece saranno i medici di base a chiamare i propri assistiti over 80. Intanto arrivano le precisazioni dell'Aifa sull'utilizzo del vaccino AstraZeneca, l'agenzia italiana del farmaco in fase di approvazione la settimana scorsa aveva consigliato l'utilizzo agli under 55. Tale vaccino, chiariscono gli esperti, risulta favorevole anche nei soggetti più anziani, ma senza fattori di rischio, quindi, le dosi di Pfizer e Moderna è preferibile utilizzarle per i soggetti che sono a più alto rischio di sviluppare una malattia grave. E allora come organizzarsi? Quel che è certo è che questa tabella di marcia con le categorie da vaccinare per prime, indicate dal ministero della salute a inizio dicembre, andrà rivista. Anche per questo, per definire un nuovo piano vaccini i ministri Boccia e Speranza insieme al commissario Arcuri hanno convocato le regioni per le prossime ore.