Dottor Vaia, dal 24 Agosto parte allo Spallanzani la sperimentazione sull'uomo del vaccino messo a punto in Italia, quando conosceremo i primi risultati? Stamattina ho istituito il gruppo di lavoro vaccino che, proprio per rispondere all'opinione pubblica in trasparenza, ogni giovedì alle ore 12 come per i bollettini informerà l'opinione pubblica dello stato dell'arte. La candidabilità è solo su base volontaria, in solo due giorni hanno aderito oltre 3000 persone: che dire, il grande cuore degli italiani. I primi risultati probabilmente li conosceremo in autunno, quando cominceremo la fase 2 e 3, che probabilmente verrà fatta all'estero perché fortunatamente in Italia abbiamo adesso ancora pochi pazienti, quindi andremo in quei Paesi dove i pazienti sono molto di più. Il rientro dalle vacanze all'estero ha portato numerosi casi di contagio, soprattutto tra i giovani, la Regione Lazio ha annunciato il tampone o la quarantena per chi torna dai Paesi più a rischio. Può essere questa una soluzione? Noi più di un mese fa abbiamo proposto questo, di fare i test agli ingressi, ma anche qui è tempo che chi ci rappresenta, che i Ministeri degli Esteri, il Ministero dei Trasporti, il Ministero della Salute, attuino protocolli, soprattutto in sede europea. Perché le persone positive non imbarchino, non devono venire persone positive in Italia. In autunno dobbiamo aspettarci una seconda ondata di contagi? Non c'è una ineluttabilità. Dipende tutto da noi, per esempio in due segmenti molto delicati, come possono essere i trasporti e le scuole, noi dobbiamo pensare ad un grande piano Marshall. Come migliorarne in qualità e anche in quantità, sia i trasporti, le scuole. E per quanto attiene le scuole, per esempio, perché non pensare in questa fase di emergenza invece che mettere nei cinema e nei teatri, che andrebbero invece rilanciati in questa fase, perché non utilizzare le scuole private che restano, come dire, di proprietà privata di diritto privato ma di servizio pubblico.