Prende il via il piano di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, anche se per il momento, rassicura il Ministero della Salute, siamo lontani da una campagna di massa. Le fiale infatti saranno assegnate solamente alle regioni più colpite. 2.000 dosi alla Lombardia, 1.200 al Lazio, 600 all'Emilia-Romagna e 400 al Veneto. Un vaccino che verrà somministrato, almeno inizialmente, solo alle categorie più a rischio, considerato lo scenario attuale e la scarsa disponibilità di dosi. L'obiettivo, spiega il Ministero, è una profilassi pre esposizione. Prime dosi quindi subito al personale di laboratorio che rischia il contatto diretto con l'Orthopoxvirus, ma anche alle persone omosessuali, transgender, bisessuali e ad altri uomini che hanno rapporti con uomini. Ad esserne maggiormente colpito è infatti proprio il genere maschile. Secondo l'ultimo bollettino i maschi colpiti sono 501 contro invece i 4 casi di donne infette. Ma l'attenzione contro le discriminazioni è necessaria. Il Vaiolo delle scimmie è una malattia senza colore od orientamento sessuale. Come precisa infatti il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, non dobbiamo commettere l'errore fatto negli anni 80 ai tempi dell'AIDS di credere che la malattia riguardi solo certe comunità. "Definire, diciamo, questa malattia come una malattia che interessa solamente la popolazione gay è non solo forviante ma ingiusto." Dati preoccupanti arrivano anche dall'Europa e dal mondo, con oltre 18 mila casi segnalati all'OMS da 78 paesi diversi. In Europa soprattutto sono più di 15.900 le persone positive, mentre gli Stati Uniti hanno dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Dei numeri che insomma pur non giustificando un allarmismo collettivo rendono necessaria un'attenzione preventiva ma non solo.