Vorrei, una volta tanto, assumere un atteggiamento e dare un messaggio ottimistico, ma non sulla base, così, delle mie semplici sensazioni, ma considerando di che cosa stiamo parlando. Stiamo parlando di un virus a DNA, un orthopoxvirus, e fin qui alla gente interessa fino a un certo punto quello che sto dicendo, ma che come tale, cambia molto di meno di quello che fa un virus RNA e ha delle modalità di diffusione, certo importanti, allarmanti, ma non tali da metterci nella condizione di pensare, a breve termine, a una epidemia diffusa in maniera generalizzata.