È stato trovato il corpo della seconda vittima, la sci-alpinista travolta dalla valanga caduta ieri nel Canale degli Spagnoli in Val Veny sopra Courmayeur. Era con tre amici, tutti di origini svedese, erano tutti e 4 impegnati in un fuori pista, quando, intorno alle 13, sono stati sorpresi e travolti da una valanga che non ha lasciato scampo alle due ragazze. I due ragazzi sono riusciti a mettersi in salvo, le due giovani non ce l'hanno fatta. Prima è stato recuperato il corpo di una 25enne, poi il corpo della seconda vittima rintracciato questa mattina grazie al miglioramento delle condizioni meteo che hanno consentito ai soccorritori di poter tornare al lavoro, dopo lo stop dovuto alla scarsa visibilità. Non è chiaro se stessero andando verso il Canale di Spagnoli, ha spiegato Paolo Comune direttore del soccorso alpino valdostano. In generale, non si possono vietare i fuori pista spiega, ma è necessaria esperienza e consapevolezza da parte degli sciatori che si cimentano. "Non si raggiunge lo scopo e soprattutto in un inverno normale, i gradi pericolo 3 ci sono per il 70-80% delle giornate. Quindi, significherebbe mettere una regola che non rispetta nessuno. La giornata di ieri pericolo 3 è un pericolo dove si può andare fuori pista ma bisogna comunque starci molto attenti e non si può sicuramente sottovalutare il pericolo. Il manto nevoso è difficile, nasconde delle insidie che anche ad uno occhio esperto sono difficili da riconoscere. Quindi, se si decide di effettuare fuori pista con grave pericolo elevato, quantomeno bisogna farlo con condizioni di visibilità che ci aiutano a fare le valutazioni corrette".