Feriti., ma sopravvissuti. Sono stati tratti in salvo e presto torneranno a casa i quattro alpinisti italiani travolti da una valanga che si è staccata dall'Hindu Kush, in Pakistan, quando erano ad appena 500 metri dalla vetta, ad oltre 5000 metri di quota. Le squadre di soccorso sono partite con gli elicotteri per raggiungere il campo 2, dove si erano rifugiati. A capo della spedizione italiana, il vicentino Tarcisio Bellò, 57 anni, che all'alba di lunedì ha lanciato l'allarme. Con lui il trevigiano David Bergamin e i vicentini Celestino Toldo e Luca Morellato, il più giovane del team, appena 22 anni ed alla sua prima spedizione. Il gruppo è stato sorpreso dalla valanga mentre era con altri tre alpinisti pakistani. Uno di loro è morto per le ferite riportate durante la caduta. La spedizione era partita all'inizio di giugno dall'aeroporto di Venezia. L'obiettivo era una cima inviolata di 5800 metri. Bellò è un alpinista esperto; dal 2000 a oggi ha anche conquistato sei vette pakistane mai scalate prima. La settima salita doveva essere proprio questa. A Daniele Nardi e Tom Ballard, morti nel febbraio scorso sul Nanga Parbat, era dedicata la spedizione guidata da Bellò.