A poche dall'annuncio del divieto dei telefoni cellulari a scuola, anche a scopo didattico, il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, torna sulla questione, del resto annunciata fin dall'inizio del suo mandato, e difende così, senza mezzi termini la scelta. "Il cellulare, ormai tutti gli studi scientifici, hanno dimostrato che dal punto di vista didattico, ma anche dal punto di vista psicologico per soprattutto per i bambini ha un effetto decisamente negativo. Prevediamo per le scuole medie delle sanzioni nei confronti dei ragazzi che non rispettino questa norma". Linea dura dunque dal ministero ma l'obiettivo ribadito rimane quello di puntare sulla modernità e sull'intelligenza artificiale. L'occasione per tornare sul tema è la presentazione alla Camera del rapporto Invalsi 2024 con dati che hanno mostrato risultati a luci ed ombre. Con i primi segni di ripresa post Covid e risultati migliori alla maturità ma anche un preoccupante divario che rimane tra nord e sud. Nelle Regioni meridionali il 60% degli studenti delle medie non raggiunge la sufficienza in matematica. Dati sorprendenti arrivano invece sul fronte della dispersione scolastica. "Dati clamorosi sulla dispersione implicita che passa il 6,6%. Dati molto buoni anche sulla dispersione esplicita, siamo al 10.5. Questo è il dato del 2023. Per quanto riguarda invece il 2024 Invalsi stima, addirittura, un 9.4". Poi dai nostri studi il ministro fa un'ultima sottolineatura che trova le sue radici nelle tradizioni scolastiche del passato richiamate dall'ultima circolare. "C'è un altro elemento che io ritengo molto importante, l'aver valorizzato il diario. Il fatto che il ragazzo, il bambino sia responsabilizzato".