Uno slip, un'apparente vertebra, un ciuffo di capelli, una specie di basamento in mattoni, un piccolo manufatto utilizzato forse per bruciare parte dei cadaveri e i vestiti di una vittima. Sono fin qui il materiale raccolto frutto di due decreti di perquisizione e sequestro, uno per l'abitazione di Vasile Frumusache e per un campo vicino al Monsummano Terme, l'altro per il luogo del rinvenimento a Montecatini Terme, del cadavere di Maria Denisa Puan e dei resti di Annamaria Andrei. Qui le ruspe dei vigili del fuoco ripuliscono il terreno. Senza ulteriori analisi, quella del killer seriale è ancora una suggestione data soprattutto dall'alternanza di dichiarazioni veritiere e reticenti. Potrebbe aver mentito Vasile Frumuzache anche quando ha smentito la presenza di complici. Ci sarebbe una lunga e per questo ancor più sospetta sua telefonata, una chiamata contestuale alla presenza della guardia giurata nel residence. Altro elemento, Maria Denisa Puan, prima di morire strangolata, aveva confidato di sentirsi seguita. La Gip, che ha lasciato Vasile Frumuzache in carcere, parla di lui come di un indagato per i duplici omicidi in concorso con altri soggetti, allo stato ignoti. .