Arrancava sulla sua sedia a rotelle da qualche tempo. Nonostante ciò, si è scagliato con forza sulla moglie Cinzia D'Aries, cinquantuno anni. L'ha colta di sorpresa, di spalle in bagno, e le ha inferto cinque o sei coltellate alla schiena e una letale al petto. Poi Pietro Quartuccio, cinquantasei anni, ha tentato il suicidio ingerendo un grosso quantitativo di psicofarmaci, dopo aver pulito sommariamente la lama del coltello da cucina con cui aveva appena ucciso sua moglie. A dare l'allarme è stata la sorella dell'uomo, preoccupata perché da alcune ore non riusciva a mettersi in contatto con la coppia. Litigavano sempre, ha detto ai carabinieri, non vorrei che fosse successo qualcosa. Quando i carabinieri sono arrivati davanti alla loro porta al secondo piano di questo palazzo popolare della periferia di Venaria Reale, a pochi chilometri da Torino, hanno sentito dei flebili lamenti, respiri affannosi, nessuno apriva. Sono dovuti entrare dalla finestra i Vigili del fuoco. Pietro Quartuccio era riverso a terra vicino alla sua sedia a rotelle, semicosciente. È stato subito portato all'ospedale Maria Vittoria. È fuori pericolo, ma in coma farmacologico. Sul caso indaga la Procura di Ivrea. Lei badante, lui era seguito dal centro di salute mentale di Venaria. Senza figli, entrambi in passato avevano avuto problemi di droga ed avevano frequentato il Sert. "Li conosco un po' da vecchia data perché quando eravamo...andavamo in un servizio sociale lì e ci vedevamo là". "Vedevo questa signora che spingeva questa carrozzina. Era una donna molto dolce, si vedeva, si dava da fare. Per quello che l'ho potuta vedere. Era una donna molto buona". .