Io tifo per la scuola che si faccia in presenza, è una sconfitta doverle chiudere, però i pareri vanno in questa direzione, i pareri autorevoli del servizio prevenzione e anche di autorevoli scienziati a livello nazionale. Una decisione sofferta ma necessaria, sottolinea il governatore Luca Zaia, tornando sull'ordinanza per le scuole superiori in Veneto, chiuse fino al prossimo 31 gennaio. Una decisione presa sulla base delle indicazioni scientifiche ricevute. La politica non c'entra, precisa il Presidente della regione. Io spero proprio che si chiuda per il 31 di gennaio, perché vorrebbe dire che abbiamo risolto il problema, consideri che un paio di giorni fa abbiam fatto una lunga riunione con due illustri esponenti del governo, il ministro Speranza e il ministro Boccia, e si è parlato di una possibile imminente terza fase di covid. I piani per la ripartenza al 50% erano già pronti, ricordano i dirigenti scolastici del Veneto, tra i quali le opinioni sono diverse. Credo che immaginare una specie di gioco, mi piace, non mi piace, non sia la chiave di lettura più adeguata, certo che non mi piace questa decisione, se fosse il mio cuore che parla, ma se è la mia testa che parla è una decisione che comprendo e che dimostra comunque la capacità da parte degli organi amministrativi e della nostra regione di prendersi le loro responsabilità. Dal punto di vista delle valutazioni di carattere sanitario non mi competono e non sono assolutamente in grado di esprimere valutazioni, quindi mi attengo. Se invece devo parlare come professionista della scuola dico che è una grande sconfitta. Quest'anno di didattica a distanza con esclusione, appunto di qualche piccolo periodo, secondo me comporterà delle conseguenze pesanti, sia sul piano educativo, sia sul piano psicologico, che sul piano sociale.