La disperazione della gente, che investe, che lavora, che si alza la mattina, dalla mattina alla sera si trova distrutto tutto in un quarto d'ora di follia. Perché purtroppo il brutto di quest'acqua alta è stata improvvisa, di notte, imprevista, non prevista. Sono trascorsi 10 giorni dalla notte di martedì 12 novembre. La ferita è ancora aperta, ma l'Aquagranda è ormai alle spalle. 10 giorni di lavoro ininterrotti per i veneziani, impegnati ad asciugare, ripulire, sistemare abitazioni, negozi, attività commerciali e alberghi. Riaperti musei e scuole Venezia, con fatica, cerca di tornare quella di sempre. 10 giorni dopo ci siamo ripresi abbastanza bene, abbiamo avuto vari problemi per quest'acqua alta, vari danni, però ora abbiamo ripreso a lavorare per bene. Finalmente la gente si sta riprendendo, si sta rialzando le maniche e sta cominciando a ripartire il lavoro. Restano i danni per centinaia di milioni di euro e la grande paura, dopo la marea di 187 centimetri sul medio mare, la seconda dal 1966 e una settimana di acque alte eccezionali e ripetute. Due attività artigianali su tre sono in ginocchio. Gli albergatori segnalano un preoccupante blocco delle prenotazioni. Una normalità forse ancora lontana, ma il carattere di questa città unica al mondo, bella quanto fragile e la sua straordinaria voglia di rialzarsi, ne siamo certi, la riporteranno allo splendore di sempre.