Continua l'azione di spegnimento dell'incendio sul Vesuvio, 10 mezzi aerei e 150 unità a terra. Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile, Polizia Locale, Esercito. Lo stato di mobilitazione nazionale porta sul Vesuvio anche la Protezione Civile di altre città. Vengono create fasce tagliafuoco per isolare le aree attraversate dalle fiamme e salvaguardare le zone rimaste indenni. "Abbiamo chiesto ulteriori volontari provenienti dalle altre Regioni perché dobbiamo garantire una giusta turnazione tra i volontari che operano in un ambiente impervio, sotto alte temperature e in un'area colpita da incendi dove posso assicurare che le condizioni climatiche e ambientali non sono assolutamente favorevoli. E purtroppo sappiamo tutti che sulla prevenzione si fa poco, speriamo che la lezione appresa sia di insegnamento per il prossimo anno". I volontari aiutano a raggiungere le zone critiche e indirizzano i soccorsi, come Silvano Somma, Dottore Forestale e Presidente dell'Associazione Ambientalista Prima Aurora. "Dove l'incendio era già passato nel 2017 e c'era una ripresa in corso, c'è un alto rischio anche di desertificazione. Sicuramente c'è da dire che ci sarà un altissimo rischio idrogeologico perchè abbiamo già potuto constatare che alcune parti sono quasi del tutto desertificate". Il fronte del fuoco è su più lati. Qui siamo a Tre Case, altro Comune vesuviano. Dietro di me c'è la Riserva Naturale del Vesuvio che purtroppo è minacciata ancora dalle fiamme. Il territorio danneggiato appare come una distesa di cenere. Attenzione massima per il prossimo. autunno perché questo ulteriore incendio indebolisce il Vesuvio, anche per quanto riguarda frane e smottamenti. Intanto la Procura di Nola ha aperto un'inchiesta per il momento senza indagati e senza ipotesi di reato, per capire ancora una volta l'ennesima cosa sia accaduto.























