La terra è rovente sul Vesuvio. I tre fronti di fuoco sono sotto controllo, ma il lavoro incessante degli operatori, sotto la guida della Protezione Civile, con mezzi aerei e personale a terra, cerca di evitare che ci siano dei re-inneschi. "In ogni caso sono sempre presenti su queste aree le squadre da terra, che grazie all'apporto che ci hanno dato le altre regioni e anche ai nostri volontari, stanno continuando a fare un'attività a terra molto, ma molto importante". Seguiamo la bonifica delle zone colpite. Qui siamo a Terzigno, e due cose sono evidenti: i danni creati dall'incendio e la vegetazione incolta, che sembra essere tutt'altro che un'eccezione sul Vesuvio. Terreno fertile per incendi. Alle mie spalle, da un lato vedete ciò che l'incendio ha distrutto, dall'altro vedete la vegetazione viva che si è salvata da questo incendio: in disordine, ma viva. Un'opera importante, ci spiegano, sono le fasce tagliafuoco. "Queste fasce sono state realizzate grazie all'intervento dell'Esercito Italiano e dei mezzi movimento terra dell'Esercito, che ringraziamo per il supporto. Si creano queste fasce per interrompere la continuità del bosco in modo tale che l'incendio rimane confinato in questi settori che vengono creati con queste fasce tagliafuoco verticali e orizzontali". "E queste fasce si fanno in emergenza, oppure possono essere fatte anche in sede di pianificazione?" "No, assolutamente devono essere fatte in sede preventiva. Noi le abbiamo dovute naturalmente creare in alcune zone come questa. L'abbiamo fatto in emergenza per assicurare, come dire, di contenere l'incendio e quindi di fermarlo". Ci spostiamo sull'altro versante, quello di Boscotrecase, Trecase e Torre del Greco. Anche qui si lavora per evitare che il fuoco si riaccenda. Anche qui la strada che porta al luogo dell'incendio è costellata di vegetazione incolta e secca e fondi abbandonati. A Via Matrone il panorama è spettrale e la riserva naturale è ridotta in cenere. Dietro questo ennesimo incendio c'è ancora una volta una volontà criminale? E si sarebbe potuto evitare quello che è accaduto? Sono alcune tra le domande cui dovrà rispondere chi indaga. Adesso i fascicoli aperti sono due. Oltre a Nola, anche la Procura di Torre Annunziata indaga sull'ennesimo sfregio al Vesuvio.























