Ma ci sono stati tanti elementi in questi 30 anni, per quanto riguarda il depistaggio, solo che poi alla fine, come succede sempre nelle nostre storie italiane, non paga mai nessuno. Perché, nonostante siano passati 30 anni, ancora questa verità è così lontana? Bisogna forse trovare un pentito dello Stato che sicuramente qualcuno di loro saprà tutta la verità. I figli di Paolo Borsellino rimangono in silenzio; il fratello Salvatore dice lo Stato non si vuole fare processare. Guardi c'è uno stato che ancora adesso lotta per andare avanti su questa storia. Purtroppo è difficile ma noi ci speriamo che un giorno arriveremo alla verità. Che cosa prova a pochi giorni da questo trentennale, in cui ancora una volta, ci sono le istituzioni? Da 30 anni che proviamo sempre le stesse sofferenze; non è solamente il 19 luglio. Per qualcuno si, è solamente il 19 luglio, al 23 maggio. Ma per noi che abbiamo vissuto questo, è giorno dopo giorno e notte dopo notte ad avere questa sofferenza. Lei ha fiducia che si possano avere delle risposte in un giorno non troppo lontano? Noi abbiamo sempre fiducia nello Stato. Nello Stato giusto abbiamo sempre fiducia. Lei ha scelto di essere qui ogni volta che può con i ragazzi vicino a quest'albero che è diventato un po' il simbolo della memoria. Eh si, quando è possibile siamo qui a parlare con i ragazzi perché è giusto che i ragazzi abbiano coscienza di quello che abbiamo vissuto noi; almeno loro sapranno capire quello che dovranno fare in un prossimo futuro.























