“Il problema è che erano stati dati questi viadotti per sicuri, cosa che poi, in seguito all'accertamento dei tecnici nominati dalla Procura, non è emerso.” Nuovi approfondimenti arricchiscono l'articolata inchiesta nata 15 mesi fa dal crollo del ponte Morandi. Viadotti considerati non sicuri dalla Procura di Genova, non sarebbero stati effettuati lavori necessari, in infrastrutture che minacciano rovina. Secondo i consulenti della Procura, il cemento di vari ponti è gravemente deteriorato. Un quadro aggravato da quelli che i magistrati definiscono report falsi, relazioni sulla sicurezza di diversi, viadotti, non rispondenti al loro reale stato. Autostrade garantisce alla Procura che l'85% delle strutture sotto esame è in sicurezza e che entro fine anno saranno effettuati tutti i lavori necessari. Ma il timore è grande, specie dopo il crollo del viadotto dell'autostrada A6, che congiunge Savona a Torino, travolto da una frana. La chiusura del tratto congestiona il traffico in Liguria, dove a causa del maltempo frane e smottamenti ostruiscono diverse strade. A lungo se n'è discusso durante una riunione in Prefettura a Savona, ma per ora il viadotto non coinvolto dal crollo resta chiuso. Genova patisce la mobilità ridotta dell’A26, per i viadotti Fado e Pecetti, su cui i magistrati indagano. Dalla Procura arriva un messaggio chiaro. “Quindi, però, pericoloso?” “Direi di sì.”.